ESCLAVA SUMISA - Repertorio La Cancion de Eva
Nome: Calochortus catalinae
È necessario che la donna rompa con il legame che le fa pensare che è una domestica e che la sua vita consiste solo nell'occuparsi degli altri con diligenza ed attenzione. Quando questo archetipo la domina, lei crede che tutti gli altri siano importanti (autorità, padroni), ed il suo obbligo è servirli in tutte le loro richieste. Da bambina le insegnarono ad essere buona "schiava", ubbidiente e sottomessa ad un uomo (padre, fratello, marito), e ad indovinare quello che il suo padrone avrebbe potuto chiedere prima ancora che lo chiedesse. Pertanto ha strutturato in sè l'atteggiamento di essere in attesa del benessere del suo padrone: che niente manchi sul tavolo, che sia tutto pulito e nel suo posto, che i vestiti siano bene stirati e sistemati e che lei sia sempre disposta a dargli piacere. Ha l'idea che sebbene sia certo che ella vive per gli altri, i suoi padroni dipendono totalmente da lei ed hanno bisogno di lei e non potrebbero vivere senza lei.
Colore : violetta lavanda con macchie porpore nella sua base.
Miti e Leggende relative ad Agar
La storia di Agar è raccontata nella Genesi ai capitoli 16 e 21 (di seguito). Siccome Sara non ha figli offre al marito la propria schiava; da questa unione nasce Ismaele. In seguito quando Sara ha il figlio Isacco scoppia una violenta gelosia tra le due donne al punto che Abramo è costretto ad allontanare Agar ed il suo figlio Ismaele.
1 Sara, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, 2 Sarai disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò la voce di Sarai. 3 Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nel paese di Canaan, Sarai, moglie di Abram, prese Agar l'egiziana, sua schiava e la diede in moglie ad Abram, suo marito. 4 Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei. 5 Allora Sarai disse ad Abram: «L'offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho dato in braccio la mia schiava, ma da quando si è accorta d'essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». 6 Abram disse a Sarai: «Ecco, la tua schiava è in tuo potere: falle ciò che ti pare». Sarai allora la maltrattò tanto che quella si allontanò. 7 La trovò l'angelo del Signore presso una sorgente d'acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, 8 e le disse: «Agar, schiava di Sarai, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Vado lontano dalla mia padrona Sarai». 9 Le disse l'angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». (…) 15 Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. 16 Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.
2 Sara concepì e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia, nel tempo che Dio aveva fissato. (…)
8 Il bambino crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato. 9 Ma Sara vide che il figlio di Agar l'Egiziana, quello che essa aveva partorito ad Abramo, scherzava con il figlio Isacco. 10 Disse allora ad Abramo: «Scaccia questa schiava e suo figlio, perché il figlio di questa schiava non deve essere erede con mio figlio Isacco». 11 La cosa dispiacque molto ad Abramo per riguardo a suo figlio. 12 Ma Dio disse ad Abramo: «Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava: ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. 13 Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole». 14 Abramo si alzò di buon mattino, prese il pane e un otre di acqua e li diede ad Agar, caricandoli sulle sue spalle; le consegnò il fanciullo e la mandò via. Essa se ne andò e si smarrì per il deserto di Bersabea.
(tratto da http://it.wikipedia.org)