MADRE NUTRICIA - Repertorio La Cancion de Eva - Fiori per l'anima

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Antonella Napoli
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MADRE NUTRICIA - Repertorio La Cancion de Eva

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Nome: Calochortus leichtlinii

La madre che nutre - Archetipo di Demetra
È la donna-madre che trova la sua unica realizzazione in questa funzione. È nutritiva, consolatrice, fornitrice e con molta capacità di servizio. È generosa e si affligge molto per quelli che ama e può arriva ad essere possessiva e vendicativa. Tuttavia, è anche la madre divoratrice e distruttiva che vive la crescita dei suoi figli come un abbandono. Fomenta la dipendenza e ha un costante atteggiamento di eccesso. I suoi compagni sono uomini che sono attratti dalle qualità materne di una donna e lei li considera come bambini che bisogna proteggere. Sebbene sia calda ed affettiva la sessualità non è un centro di interesse, le costa dire di no ad una domanda e può essere manipolata.
Il carattere creativo e nutritivo della donna può essere qui associato alla possibilità distruttiva che simbolizza l'ambivalenza della natura ciclica della donna. L'uomo davanti a questa donna teme di essere inghiottito per i suoi incantesimi materni e distrutto nella sua autonomia.
Per fare lavorare sulla gola.
Colore del fiore: bianco
Metallo: argento
Corpo fisico : intestini, linfa, organi riproduttori, patologie della nutrizione, gangli, edemi, idropisia, alterazione di cicli, occhio sinistro, pelle, flusso vaginale.

Miti e Leggende relative a Demetra

Demetra nella mitologia greca è la dea del grano e dell'agricoltura, costante nutrice della gioventù e della terra verde, artefice del ciclo delle stagioni, della vita e della morte, protettrice del matrimonio e delle leggi sacre. La figura equivalente a Demetra nella mitologia romana era Cerere.

Secondo il retore ateniese Isocrate, i più grandi doni di Demetra all'umanità furono i cereali (da cui deriva il suo nome latino "Cerere"), che hanno reso l'uomo diverso dagli animali selvatici e i Misteri, che gli hanno consentito di coltivare speranze più elevate per la vita terrena e per ciò che dopo la vita verrà.
Quando a Demetra fu attribuita una genealogia per inserirla nel Pantheon classico greco, diventò figlia di Crono e Rea, sorella maggiore di Zeus. Le sue sacerdotesse erano chiamate Melisse.
Demetra donò al genere umano la conoscenza delle tecniche agricole: la semina, l'aratura, la mietitura e le altre correlate.
Poseidone (il cui nome significa "il consorte di colei che distribuisce") una volta inseguì Demetra che aveva assunto il suo antico aspetto di dea-cavallo. Demetra tentò di resistere alla sua aggressione, ma neppure confondendosi tra la mandria di cavalli del re Onkios riuscì a nascondere la propria natura divina; Poseidone si trasformò così anch'egli in uno stallone e si accoppiò con lei. Demetra fu letteralmente furibonda per lo stupro subito, ma lavò via la propria ira nel fiume Ladona. Dall'unione nacquero una figlia, il cui nome non poteva essere rivelato al di fuori dei Misteri Eleusini, ed un cavallo dalla criniera nera chiamato Arione. Anche in epoche storiche, in Arcadia Demetra era adorata come una dea dalla testa di cavallo:

Il più importante mito legato a Demetra, che costituisce anche il cuore dei riti dei Misteri Eleusini, è la sua relazione con Persefone, sua figlia nonché incarnazione della dea stessa da giovane. Nel pantheon classico greco, Persefone ricoprì il ruolo di moglie di Ade, il dio degli inferi. Diventò la dea del mondo sotterraneo quando, mentre stava giocando sulle sponde del Lago di Pergusa con alcune ninfe (secondo un'altra versione con Leucippe) che poi Demetra punì per non essersi opposte a ciò che accadeva trasformandole in sirene, Ade la rapì dalla terra e la portò con sé nel suo regno. La vita sulla terra si fermò e la disperata dea della terra Demetra cominciò ad andare in cerca della figlia perduta, riposandosi soltanto quando si sedette brevemente sulla pietra Agelasta. Alla fine Zeus, non potendo più permettere che la terra stesse morendo, costrinse Ade a lasciar tornare Persefone e mandò Hermes a riprenderla. Prima di lasciarla andare, Ade la spinse con un trucco a mangiare quattro semi di melagrana magici, che l'avrebbero da allora costretta a tornare nel mondo sotterraneo per quattro mesi all'anno. Da quando Demetra e Persefone furono di nuovo insieme, la terra rifiorì e le piante crebbero rigogliose ma per quattro mesi all'anno, quando Persefone è costretta a tornare nel mondo delle ombre, la terra ridiventa spoglia e infeconda. Questi quattro mesi sono chiaramente quelli invernali, durante i quali in Grecia la maggior parte della vegetazione ingiallisce e muore.

Amata in quanto apportatrice di messi, Demetra era anche ovviamente temuta, in quanto capace, all'inverso, di provocare carestie, come ricorda il mito di Erisittone che, avendola offesa tagliando degli alberi da un frutteto sacro, ne venne punito con una fame insaziabile.
Demetra viene solitamente raffigurata mentre si trova su un carro, e spesso associata ai prodotti della terra, come fiori, frutta e spighe di grano. A volte viene ritratta insieme a Persefone.

(tratto da
http://it.wikipedia.org)

La floriterapia non è una terapia medica, non costituisce diagnosi e cura medica e non la sostituisce in alcun modo. Le essenze floreali non sono farmaci e non hanno alcun effetto biochimico sull'organismo, ma agiscono solo sugli stati d'animo a livello emozionale in quanto non contengono particelle attive. Tutti gli esperimenti di autocura, interruzione o di riduzione arbitraria del dosaggio di farmaci prescritti, condotti al di fuori del controllo medico, ricadono esclusivamente sotto la responsabilità di chi li effettua.
Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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