Cherry Plum alcune riflessioni (Eduardo H. Grecco)
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Ecco che iniziamo gli ultimi 19 rimedi del repertorio di Bach. Sempre con le parole del dr. Grecco che ci guidano attraverso questo affascinante percorso. Brani che lui ha pubblicato sul suo profilo Facebook ed io ho raccolto e tradotto. Stimoli e spunti per approfondire, riflettere e scoprire aspetti di questa essenza.
Quello che è emerso l'ho diviso in varie parti, cercando di darne un titolo che ne riassumesse il contenuto. Cliccando sul titolo potete andare a leggere direttamente la parte di vostro interesse, oppure leggere tutto l'articolo scorrendolo di seguito. Buona lettura! Antonella Napoli
Riflessioni su Cherry Plum
- L’intuizione linguaggio dell’anima
- Incertezza, stabilità, rischio
- L’incontro con il nostro lato oscuro
- Perdere il controllo, accogliere Dionisio
- Dare spazio all’intuito
- Mancanza o eccesso di controllo
- Psicosomatica della sinusite
- La perdita di controllo
- Il legame con il sovrannaturale
- Il controllo su di sé è ciò che conduce ad un'esistenza completamente incontrollata
- La forbice per tagliare con il passato
- Cherry Plum secondo Lluis Juan Bautista
- Cherry Plum secondo Patricia Kaminski
- Cherry Plum secondo Raúl E. Pérez
Cherry Plum: l’intuizione linguaggio dell’anima
CHERRY PLUM, il primo degli ultimi diciannove rimedi, è un'essenza piena di angoli remoti e sorprese. Uno sguardo frettoloso lo riduce solo al combattere un tipo di paura. Che è un'indicazione preziosa, ma che dimentica di rendere evidente la sostanza più profonda che si alimenta nel suo intimo come guaritore: la sua capacità di connetterci con la direzione intuitiva della vita.
Fin da bambini ci hanno insegnato a rifugiarci nella sicurezza che la ragione fornisce, nel credere che ciò che proviene dalla scienza sia nell'ordine della verità, che ciò che appare come stabilito è quello che deve essere sostenuto, per squalificare altri universi che sembrano meno comprovati, come la voce interiore o le premonizioni, e diffidare delle conoscenze che apparentemente nascono dal nulla.
In realtà l'intuizione è il linguaggio dell'anima, una forza trasgressiva, un linguaggio che serve, per dare la sua opinione alla coscienza, della fonte del sapere realizzato dall'esperienza e accumulato come memoria nell'oscurità dell'ombra. In sintesi, il modo in cui "pensa" l'inconscio, la somma di tutte le esperienze di ciò che è vissuto si converte in conoscenza. CHERRY PLUM è la chiave che apre la porta a quella conoscenza.
È interessante il significato della parola intuizione. È un termine di origine latina, che implica "guardare dentro" o "contemplare". In quella direzione, la riflessione di Jung, sul fatto che, "Colui che guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia", illustra il valore che ha, nella vita, questa funzione della psiche di cui, Einstein, disse essere l'unica cosa veramente preziosa.
Tuttavia, il lavoro dell'intuizione implica anche una comprensione globale delle cose, senza la necessità di mediazione del ragionamento, come se si stessero vedendo la realtà con assoluta chiarezza senza velo. L'azione dell'intuizione diluisce quindi, la sonnolenza del conosciuto e delle credenze, in cui la società immerge l’Io. Allo stesso tempo, questa scintilla libera la nebbia mentale dai labirinti e dagli intrichi del pensiero non assertivo. E non solo. Dalla stessa radice latina di intuizione deriva "tutore" e "tutela", come se la parola ci ricordasse che questa funzione, è lì, per essere la nostra guida e per proteggerci quando siamo persi e siamo caduti nella confusione.
Non è un caso che CHERRY PLUM sia l'essenza che segue WILD OAT, nella scoperta progressiva di Bach. È che, in qualche modo, CHERRY PLUM, fa un passo in avanti nel compito di condurre la persona a raggiungere il suo scopo e, questo, implica dissolvere perplessità, disorientamenti, smarrimenti e qualsiasi offuscata vaghezza che la avvolge.
Abbiamo parlato dell'intuizione in collegamento con CHERRY PLUM. Come il comportamento, l'intuizione, spesso si manifesta incorniciata all'interno di un contesto di reazioni affettive e/o sensoriali improvvise, che nascono davanti eventi della vita e che cercano di risolvere un problema, dare risposta a una domanda, anticipare eventi, cioè cercare una soluzione adattativa indipendente dalla cognizione, dalla deduzione logica e dai percorsi che la cultura ha costruito come "corretti". Ciò non significa che il risultato non sia prodotto di un complesso e lungo processo di elaborazione e di apprendimento dell'esperienza, non solo personale, ma anche collettivo.
Avete mai pensato che CHERRY PLUM possa essere uno strumento per aiutarci a raggiungere un risultato positivo, con metodi alternativi, quando tutto sembra stagnante e bloccato, o quando la nostra mente è affondata nelle sabbie di un deserto creativo? Così, come la sessualità è il linguaggio trasgressivo e creativo del corpo, l'intuizione è il linguaggio trasgressivo e creativo dell'anima. Così la clinica solleva la questione.
Cherry Plum: incertezza, stabilità, rischio
Sono curiosi i risultati psicologici che dimostrano che, quando una persona si sente prigioniera di incertezza e perdita di controllo, e quando questo si esprime con ansia, diffidenza e perplessità, un meccanismo naturale compensativo, è cercare, in modo inconscio, di recuperare un certo grado di ordine esteriore, anche attraverso strutture ossessive. Di fronte alla sensazione di straripamento interno si ricorre all’espediente di aumentare l'intensità delle risorse di autocontrollo, di accendere le luci rosse di pericolo per giustificare così severe misure repressive e reattive.
Ma allo stesso tempo si verifica un fenomeno suggestivo: questo stato aumenta la disposizione di percepire e mettere in relazione eventi che sembrano sconnessi tra di loro. Cioè cresce nella persona, la sensibilità per registrare fenomeni sincronici. Tuttavia, allo stesso tempo, c’è un aumento dell'inclinazione a dare spazio a spiegazioni magiche degli eventi che si verificano. Questo è uno dei motivi che spiega perché lo stato CHERRY PLUM porta le persone a sviluppare rituali, usare amuleti e avvicinarsi, con buona disposizione, alle chimere e superstizioni che hanno la possibilità di contattare.
Curioso; così timoroso di perdere la ragione, così attaccato alla logica e alla cognizione e, tuttavia, immerso in questi mari. È che tali comportamenti cercano di calmare la sensazione di impotenza che li avvolge e che nasce dalla paura di perdere il controllo e di compiere atti riprovevoli, imperdonabili, imperdonabili e ingiustificabili. Ma soprattutto, inspiegabili.
Mentre la certezza che fornisce la ragione è presente, la persona si sente al sicuro. Il problema inizia quando si avvia un processo per cui diventa prigioniera di impulsi che la fanno tremare al solo immaginare che potrebbero prendere il controllo dalla sua persona e portarla a realizzare qualcosa che non vuole, che trova oscura ed esecrabile ma che, tuttavia, la spinge a concretizzarsi dal profondo del suo essere. Lì emerge e si mette in scena una lotta straziante tra timore e desiderio. Chi vincerà?
Così, nello stato d’animo CHERRY PLUM, non solo tutti si trovano di fronte al panico di ciò che nasce dall'interno delle viscere della propria ombra, i "demoni personali" che lo perseguitano, ma anche a tre geni corrosivi che li accompagnano:
- incertezza (Fino a quando potrò evitare di scoppiare? ),
- instabilità (quando impazzirò?),
- il rischio, che sembra una trance inevitabile (e se perdo il controllo? ).
Un dilemma comunque perdente, dal quale solo la guida della voce dell'intuizione può liberarla. Suono che, CHERRY PLUM, insegna ad ascoltare. Mentre CERATO ignora e non si fida del suo intuito e l'errore di SCLERANTHUS "... consiste nel fatto che si affidano completamente all'intelletto e non si affidano affatto al loro intuito." (Bach), in CHERRY PLUM, invece, la persona teme la presenza della guida dell'intuizione perché percepisce che la spinge ad un viaggio senza ritorno ad essere pienamente umano. Perchè? È che, essere umano, consiste, in parte, nel riconciliarsi con la propria ombra.
CHERRY PLUM si muove nel’intreccio di quattro matasse affettive della vita: il meraviglioso, l'insolito, il fantastico e lo spaventoso. Oscilla tra di loro andando e venendo dalla fascinazione al terrore facendo girare tutti i sentimenti contraddittori, sul telaio dell'attrazione e dello spavento. Ognuno di queste trame e sensazioni, sono una risposta alla percezione della presenza, nella coscienza della persona, di qualcosa di strano ed estraneo al dominio della ragione. Qualcosa che la trascina in un percorso attraverso spazi sorprendenti, insoliti e trascendenti, che incidono in un modo che spesso non ci sono parole possibili per definire l'esperienza che la attraversa e la disorganizza.
Quattro facce di CHERRY PLUM che possiedono un valore clinico differenziale ma che si raccolgono intorno all'esperienza del minaccioso, il cui significato allude a "cattivi presagi". Sta per succedere qualcosa di abominevole, esecrabile, odioso, casuale, sciagurato, inquietante. È come se la finzione superasse la realtà, un nemico interiore insegue il buio minaccioso, come un fantasma che ci obbliga ad affrontare, in un modo puro i nostri demoni interiori e con il quale stabiliamo un combattimento scorretto che costringe la rigidità di un controllo estenuante e tortuoso.
Come AGRIMONY, CHERRY PLUM viene catturato da un impulso che lo tormenta. La natura simile del conflitto di entrambe le essenze non oscura le loro differenze, ma le avvicina ad un piano comune. Il sinistro tinge le emozioni di entrambe le essenze; la sventura dell'inevitabile funesto, che deve ancora accadere, il dolore di non poter liberarsi dal male che sente dentro. Ciò che in ASPEN è risolto dalla proiezione nel mondo esterno, che ora diventa "indefinitamente" minaccioso, qui è patrimonio dell’interno nascosto della persona.
Cherry Plum: L’incontro con il nostro lato oscuro
L' azione di CHERRY PLUM permette di iniziare un percorso per affrontare ciò che è sinistro e distruttivo nella nostra vita. Aiuta a dare visibilità a quel lato violento, devastante, demolente, catastrofico, vorace e sterminante dell'esistenza, per rendere evidente la presenza di quello spazio oscuro che sta lì, in attesa di essere riconosciuto e integrato, che non accetta di essere respinto senza incassare, quindi, contributi enormi, che si traducono in sintomi di controllo o di mancanza di controllo, sogni inquietanti e legami tortuosi.
L' incontro con quel lato del nostro essere, che viviamo come bramoso e malvagio, e che ci porta a comportarci male con noi stessi, è una scoperta inevitabile. Si può rimandare, ma non eludere. Di fronte alla sua presenza, si verificano due cose significative. La prima, rimangono mostrati i meccanismi di come, di solito, ci maltrattiamo e, in secondo luogo, si riaprono le ferite del bambino leso da disamore, abbandono, rifiuto, impotenza, umiliazione e abuso, sentendo che c'è qualcosa di sbagliato e indegno in quello che lui è. Che davanti a questo non ha molte strade: follia, suicidio, atti orrendi.... ma anche, immolazione, sacrificio, dare la vita a beneficio o onore di qualcuno.
Sorpresi? Non dovreste, poiché, offrirsi come vittima in un suicidio o all'altare della infermità mentale (anche se questi sentimenti sono estranei alla coscienza, anche se molto tipici di CHERRY PLUM) è possibile immaginarli come un atto di espiazione. Cosa sente la persona nello stato CHERRY PLUM da avere bisogno di purificare, eliminare, correggere o riparare?
Freud pubblica nel 1919 un testo di investigazione riguardo l'esperienza del minaccioso (ndr in italiano “Il perturbante” in spagnolo “Lo ominoso”) che non vale la pena solo leggere, ma su cui riflettere attentamente. Ma, al di fuori di Freud, l'aggettivo “ominoso” (nefasto), che proviene dal vocabolo latino ominosus, significa letteralmente, con cattivi presagi.
Tuttavia, essa comporta un insieme di problemi significativi: qualcosa o qualcuno che è spregevole per qualche motivo, abominevole, vile, riprovevole, funesto, maledetto, ripugnante, odioso, sinistro, abietto, funesto sospetto, spaventoso, pericoloso, casuale e, persino che produce paura, disgusto o rifiuto. Si tratta quindi di qualcosa di negativo che dovrebbe essere condannato, respinto o evitato e, soprattutto, fare attenzione ad esso e reprimerlo. MIMULUS evita e rifiuta, ASPEN condanna e CHERRY PLUM reprime. Comunque c'è una domanda che rimane: qual è il motivo per cui si vive come sinistro qualcosa che in realtà manca solo di coscienza o che viene attribuito, per proiezione, ai valori di pericolo?
Freud aveva la certezza clinica che ciò che era inquietante o sinistro, faceva parte dell'ordine del terrore, quell'universo in cui si abbracciano angoscia e orrore in uno stretto legame. Quando il mondo si popola di fantasmi, la realtà diventa minacciosa. Che cosa è successo perché lo spazio che prima era ospitale e confortevole si sia impregnato di un'energia inospitale e ostile? L' ombra che minaccia di stravolgere l’Io nello stato CHERRY PLUM non è stata sempre un avversario ostile. Cos'è successo per questa trasformazione?
L' alleato si è trasformato in avversario, il delicato in brutale, la sicurezza nel panico, la certezza in follia, l'ordine in controllo, la pace in tensione, come se il tenero e fraterno diventasse un nemico minaccioso da cui dobbiamo proteggerci per quello che comporta.
In questo caso l’Io si trova all'angolo temendo che la ragione perda la sua rotta e cada nella follia. I timori hanno un nome, ma non hanno un volto. Il nome è “Io represso”, tutto ciò che è stato rifiutato nella storia della persona che ritorna desiderando di avere un posto nello spazio della coscienza. I fantasmi del passato censurato ritornano e di fronte al peso di quel mondo fantasmagorico ed escatologico, la risposta che nasce nella persona è contenere, contenere, contenere.
Il prezzo da pagare è alto: angoscia, terrore, paranoia, pensieri e azioni irrazionali..., solo per cominciare. Ciò che segue è l'impoverimento dell’Io, la creatività bloccata, l'esaurimento, la miseria, una lotta evidenza contro una forza che è vissuta come portatrice dell'annichilimento, la sensazione dell'arrivo dell'angelo della morte. E tutto per non fidarsi della voce interiore che contraddice l'insegnamento della ragione. Un magro affare.
Cherry Plum: perdere il controllo, accogliere Dionisio
La lettura dei testi di Bach è sempre un'esperienza provocatoria. Ciò avviene in parte per la combinazione di affermazioni forti che si intrecciano con proposte suggestive, ma che aprono alla riflessione piuttosto che alle asserzioni. È come se Bach parlasse a partire da un ordine implicito, che lui conosce, ma che non rivela nelle sue storie ma promuove il pensiero. Ciò diventa più evidente negli scritti clinici o nelle sue descrizioni dei rimedi, dove, va a gettare pezzi di un rompicapo attraverso i suoi libri e conferenze. Succede anche in CHERRY PLUM.
Nei "Dodici guaritori e altri rimedi", Bach indica, in relazione a CHERRY PLUM, due questioni che voglio sottolineare: la paura che la mente perda il controllo e la natura compulsiva di tale reazione. Da parte sua, nelle "Conferenze massoniche", aggiunge che "... questa paura è quella che si presenta quando una situazione estrema minaccia lo straripamento e la nostra mente teme di non poter sopportare la tensione. Queste paure si scatenano, di solito, quando affrontiamo cose che non faremmo normalmente, o addirittura non penseremmo a loro neanche per un momento...". Mentre, il loro primo detto su questa essenza è: "Per frenarci dalla paura, o dall'impulso al suicidio o alla follia."
Se mettiamo bianco su nero i punti su cui Bach insiste nel parlare di questa essenza potremmo notare che esistono una sorta di legami tra i vari elementi che segnala come componenti necessari dell'esperienza CHERRY PLUM.
Tale esperienza nasce come paura di una situazione estrema e insolita che minaccia di sopraffare il soggetto, unito con la presenza di un'intensa sensazione di non poter sopportare la tensione mentale di cui si soffre, una situazione che porta arriva, quindi, alla paura di perdere il controllo (perdere la ragione, commettere atti orrendi, terribili e involontari) insieme alla continuità compulsiva delle idee che tormentano la persona e l’impulso a fare ciò che, allo stesso tempo, si teme.
Tutta questa serie di sintomi delineano una figura clinica che può essere vista come "deficit dell'Io nella sua capacità di guida dei processi dell’anima", o come un nucleo dell'ombra sulla coscienza o come una crisi in cui l’Io teme di perdere il controllo perché la persona cambia verso una guida intuitiva della vita. In quest'ultima opzione, la paura CHERRY PLUM sorgerebbe come il risultato del conflitto tra la messa in dubbio della ragione e la resistenza ad abbandonarsi, completamente, nelle mani della guida interiore non analitica propria dell'inconscio.
Il significato della crisi CHERRY PLUM è quello di aprirci alla possibilità di un apprendimento che consiste nel liberarci dalla prospettiva limitata della personalità per lasciare fluire la guida dell'anima sulla nostra vita. Allo stesso modo che in ROCK ROSE e SWEET CHETNUT ci troviamo qui con un'esperienza di fallimento dell’Io e un'apertura o espansione della coscienza che ci mette in contatto con la dimensione iniziatica dell'esistenza. E, in un certo senso, un'apertura alla dimensione spirituale della vita.
In questa direzione, CHERRY PLUM indica l'azione del misterioso e irrefrenabile impulso che incoraggia ogni essere umano e che lo spinge a buttarsi verso l'ignoto, a cambiare senza una base razionale, operando come uno strano e inspiegabile desiderio di andare avanti, "oltre". È per questo che, il nostro Io conservatore, razionale prudente guidato dal principio di realtà, osserva, con orrore e paura la mancanza di controllo, l’affioramento di questa forza indomabile e giovanile che fiduciosa nella provvidenza si appresta a camminare sul bordo del precipizio senza esitazione e senza guardare alle conseguenze delle sue azioni.
"Nessuno sa cosa succederà durante la giornata quando si alza la mattina. La vita è confusa e caotica, tracce di linee spezzate, un cerchio scuro e profondo, un bagliore lassù, quella macchia blu in un angolo... casualità, intoppi, qualche pezzo di strada dritta che sfocia in un precipizio, una luce abbagliante che sorge dal nulla, un vuoto silenzioso, una cavità accogliente." (Ángeles Caso). Forse uno crede, di fronte all'esperienza CHERRY PLUM, che stia precipitando nell'orrore quando, in realtà, si tratta solo di penetrare in una "cavità accogliente".
Questo approccio a CHERRY PLUM permette di collegare questa essenza con l'archetipo di Dioniso, che si esprime nei Tarocchi come l'Arcano del Matto. Se ripensiamo a CHERRY PLUM dall'anima e non solo dalla personalità, vedremo che la presenza delle emozioni proprie di questo fiore denunciano l'arrivo della persona ad un crocevia nella sua vita da dove deve fare un salto verso l'ignoto, prendere il rischio che significa l'inizio di un nuovo percorso e, come il Dio greco, aprirsi alla possibilità di una seconda nascita.
Detto questo, CHERRY PLUM si manifesta come un rimedio liberatorio dai legami della personalità, un potere che spinge a volare oltre la funzione cognitiva e che indica la presenza di un profondo e importante cambiamento di coscienza. Quindi, la mancanza di controllo proprio di questo rimedio può essere ripensato come un meccanismo universale che spiega la gestazione di processi patologici, come il cancro o la follia, ma anche le possibilità di guarigione come dormire, avere orgasmi o avventurarsi a lasciare che il nostro Dioniso interiore ci conduca lungo il cammino che dobbiamo seguire, anche se il nostro Io resiste impantanato nelle certezze della conoscenza, della logica e delle sicurezze che gli fa credere di sapere dove sta andando.
Cherry Plum: dare spazio all’intuito
Osservando un paziente che sta transitando attraverso uno stato CHERRY PLUM possiamo ben pensare che i demoni dell'ombra si siano impadroniti di lui, che abbia perso il suo adeguato livello di adattamento o che si trovi in un punto significativo di flessione della crescita; di fronte ad una scommessa che l'evoluzione gli propone, un invito, una chiamata che chiede di essere ascoltata. Nei primi due casi verrà considerato un'emergenza, nel secondo un emergere. Tra il viavai di emergenza ed emergere, da dove la nuova coscienza del soggetto fa capolino, i terapisti preferiscono, di solito, vedere la rigidità, la follia e la compulsione prima della chiamata; la tranquillità di una diagnosi conosciuta prima della presenza di una sfida .
Non varrebbe la pena svincolare CHERRY PLUM dalla dimensione alla quale lo abbiamo condannato e riprendere la questione che questa essenza ci porta per mano a immergerci nel mare di ciò che rifiutiamo e ignoriamo di noi stessi? Quale è la mancanza di controllo, che grida incontrollata per permettergli di emergere, è la voce del nostro intuito che chiede di avere un posto nelle nostre vite? Questo aspetto sintomatico si rivela, perché non c'è altro modo, di fronte a tanta repressione, di far riconoscere la sua presenza e le sue esigenze?
Se siamo in grado di scoprire dopo i comportamenti "folli" il senso di una vocazione verso la trascendenza, aiuteremo il paziente a smettere di vedere i suoi comportamenti "incontrollati" come svantaggi per iniziare a trattarli come talenti nascosti che aspettano di essere apprezzati.
"Per proteggerci dalla paura, o dall'impulso al suicidio o alla follia". In questo modo Bach descrive CHERRY PLUM per la prima volta nel 1935. Non è una descrizione futile, poiché, ci parla di tre circostanze in cui la paura della disgregazione dell’Io, comporta lo sviluppo di un meccanismo di aumento del controllo che senza dubbio genera un'usura psichica di tale portata che di conseguenza fa precipitare, la persona, in quegli abissi che teme.
Tuttavia, questa paura di perdere il controllo, in cui l’Io è avvolto, ha un significato. Indica la presenza di un profondo cambiamento di coscienza davanti al quale la persona resiste. Quindi, nel comprendere CHERRY PLUM in questo modo è possibile vedere la sua natura liberatoria dalle catene della ragione e dalle resistenze ad ascoltare la voce della nostra guida interiore. La paura che l’Io si rompa impedisce l'espansione dell'esperienza emotiva, l'integrazione della nostra ombra e l'apertura alla dimensione spirituale della vita.
Cherry Plum: mancanza o eccesso di controllo
Un amico inaspettato, anni fa, mi ha fatto, un regalo meraviglioso. Si tratta del testo di una conferenza che Nora Weeks tenne nel 1958, alla British Zahoríes Society.
Un zahorí, a volte chiamato radiestesista o rabdomante, è qualcuno che afferma di poter rilevare cambiamenti dell'elettromagnetismo attraverso il movimento spontaneo di semplici dispositivi sostenuti dalle sue mani, di solito una bacchetta di legno o metallo a forma di "Y" o "L", o più frequente un pendolo. Gli zahoríes affermano di essere in grado di rilevare l'esistenza di flussi magnetici, correnti d'acqua, venature di minerali, laghi sotterranei, ecc. A qualsiasi profondità e sostengono l'efficacia della tecnica in motivi psicologici e i movimenti degli strumenti come l'effetto ideomotorio del corpo. Mentre per alcuni difensori della tecnica, si tratterebbe di un'abilità spiegabile dalla scienza, altri la trattano di "Facoltà parapsicologica". Albert Einstein, da parte sua, la considerava una pratica affascinante e credeva che l'elettromagnetismo ci avrebbe rivelato alcune modalità delle sue chiavi scientifiche.
L’importanza di questa conferenza di Nora Weeks, intitolata “I rimedi del dottor Edward Bach”, diventa palpabile mano a mano che viene letta e le sue implicazioni non smettono di suscitare interessanti linee di pensieri. In due occasioni parla di CHERRY PLUM. La prima, molto vicina allo stile di Bach ma con un punto interessante "perdere il controllo delle proprie emozioni", è la seguente: "poi c'è la paura disperata, la paura di perdere il controllo delle proprie emozioni del capitolare della mente, della follia e dell'impulso di far del male ad altre persone o a se stesso, a tendere al suicidio. Il rimedio per questo è il bianco fiore del cespuglio di siepe CHERRY PLUM "
La seconda, ci presenta un volto interessante di questo rimedio: "CHERRY PLUM, per la perdita del controllo emotivo quando la vittima urla, o diventa isterica." e , questo, è un buon argomento per riaffermare l'idea che i rimedi di Bach lavorano bilanciando sia la mancanza che l’eccesso. In questo caso l'eccesso di controllo e la sua assenza, come si vede negli esempi delle due citazioni di Nora Weeks.
È tempo di fare il punto della parte del percorso realizzato, prima di andare avanti. Nelle prime indicazioni dei diciannove ultimi fiori, nell'ottobre 1935. Bach specifica CHERRY PLUM, come un rimedio indicato "per difenderci dalla paura o impulso al suicidio o alla follia." Non combattere, non dissolvere, ma difendersi. Cioè, per prendere un atteggiamento di protezione, difesa, riparo e salvaguardia. Quasi come evocare la necessità di sollevare un muro o una trincea dove porsi a riparo dagli aspetti di Tanatos (ndr dio greco della morte) della stessa esistenza.
L'anno successivo, nel testo "I dodici Guaritori e altri rimedi", cominciano ad esserci altri commenti non meno significativi: "Paura che la mente si esaurisca eccessivamente, che la ragione vacilli, di fare cose spaventose e terribili, che non vogliamo fare e sappiamo che sono sbagliate, eppure abbiamo il pensiero e l'impulso di farle." Esaurimento mentale, perdita della capacità intellettuale, follia, paura di lasciare che i demoni interni vengano alla luce, pulsioni...
Quasi nello stesso periodo ma con qualche mese in più di maturazione e distanza dal momento in cui scrive questo libro nella Conferenza "La cura con le erbe – Per l’uso in tutte le case", dice "il quarto tipo di paura è quello che si sperimenta quando si teme che la mente lavori in eccesso e non possa sopportare la tensione. Quando sentiamo l'impulso a fare cose che in condizioni normali non penseremmo né considereremmo neanche per un momento. Il rimedio per questo proviene da CHERRY PLUM, che cresce nelle siepi degli alberi di questo distretto. Allontana tutte le idee cattive e fornisce, al paziente, forza mentale e sicurezza." seguendo l'evoluzione dei commenti di Bach sulla natura e le applicazioni di questa essenza, si possono apprezzare le variazioni, per momenti molto lievi e in altri casi non così tanto, sullo sguardo che Bach di CHERRY PLUM. Così, per esempio, il "... timore che la mente lavori in eccesso e non possa sopportare questa tensione.", implica suggestive applicazioni: eccesso di ideazione, mania, ideazione di suicidio, crisi epilettiche...
Cherry Plum: psicosomatica della sinusite
Così come WILD OAT precede CHERRY PLUM, la calma precede la tempesta, il ricongiungimento con lo scopo della vita è fatto con la paura della mancanza di controllo, del suicidio e della follia. Quando penso di essere sulla buona strada, si presenta una nuova avversità. Ora sono impulsi cruenti che ci inseguono e la sensazione è che siano disposti a vincere la partita.
Bach, secondo il racconto di Nora Weeks prima di scoprire questa essenza, era sofferente a causa di un'infiammazione dei seni frontali ed era tormentato da mal di testa costanti e molto forti. Nella sinusite i seni paranasali si ostruiscono e smettono di adempiere la loro funzione, limitando nella persona la loro utilità nel respirare normalmente e nell’ "annusare" chiaramente l’ambiente circostante.
Quindi, nella persona che soffre di questo sintomo è necessario indagare su quali cose o quali persone deve allontanare o espellere dalla propria vita per poter respirare e fluire con naturalezza il lei. Ciò è dovuto al fatto che, l'ostruzione respiratoria, genera una sensazione di essere bloccato, che porta la persona all'irritazione, cattivo umore, negatività e la perdita della capacità di trattare con equilibrio e giudizio il presente. C' è una duplice sensazione: essere trattato con ingiustizia e vivere un legame che blocca lo sviluppo personale.
La visione psicosomatica insegna che, nella sinusite, c'è nel mondo inconscio di chi la soffre, una paura di ciò che una relazione può offrire. Ma non qualsiasi tipo di relazione, ma una che si vive in modo unico. L' altra persona invade il territorio personale, è intrusa, invadente e fastidiosa. È l'intuizione di un pericolo ancora non materializzato ma reale, che riempie di angoscia e di caos. Un sospetto che sta divorando, ma che quando si reprime, diventa sintomo. È questo il quadro emotivo che ha condotto Bach nel processo precedente alla scoperta di CHERRY PLUM? Non ho alcuna certezza, ma la clinica insegna che questa essenza allevia questo disagio fisico e scioglie la trama associata a quello che abbiamo detto.
Cherry Plum: la perdita di controllo
È molto singolare il punto in cui Bach mette l'accento in CHERRY PLUM: la paura della mancanza di controllo, follia, suicidio, in breve, lo straripamento che proviene dall'ombra. Un tremendo dolore affligge Bach e, le suddette paure, sembrano essere la ragione che sta dietro al dolore. Si tratta quindi di dissolvere la paura che si manifesta nella sinusite, il sintomo che Bach aveva prima di scoprire CHERRY PLUM. Di difendersi dall'impulso cieco, orrendo e che si impone perché vuole sconfiggerlo e dominare la sua mente.
Le parole di Bach, che abbiamo citato, sono cruciali: " paure di chi ha la mente sovraffaticata e teme di perdere la ragione e di fare delle cose spaventose e terribili che non desidera compiere sapendo che sono sbagliate; nonostante ciò, tuttavia, il pensiero ritorna su di esse e si prova l’impulso di farle" e, di fronte a questa frase, torniamo a chiederci quali sono queste cose spaventose? Da quali cose Bach si stava proteggendo, che sapeva che non erano "sante", ma che, comunque, sentiva ancora il pericolo (e forse la tentazione) di attuarle? C' è sicuramente un tema di "coscienza morale" in sospeso.
Ma, ognuno di noi si trova di fronte a cose diverse, per ognuno di noi il "male" è qualcosa di tempestivo e diverso ma, per tutti, c'è uno oscuramento della coscienza. La paura di un blackout morale. L' arco è molto ampio: depravazione, disonestà, corruzione, dissolutezza, vizio, scandalo, cattiveria, crudeltà, follia, suicidio, sadismo, violenza, abuso.... Bach veniva dall'eludere la lussuria della sensualità di WILD OAT e, il fiore che segue CHERRY PLUM è ELM, i modelli idealizzati. CHERRY PLUM è diviso tra l’Io ideale in grado di soddisfare tutte i desideri e l’ideale dell’Io che richiede la perfezione che comporta il sacrificio del piacere per ottenerla. Due coercizioni tiranniche davanti ai quali l'unica reazione sembra essere la mancanza di controllo. CHERRY PLUM, in questo senso, indica il portale che non dobbiamo attraversare, perché oltre non c'è ritorno, si perde la realtà.
Credo di aver insistito dissociazione di base che mostra CHERRY PLUM. La persona è divisa in due forze che combattono tra loro cercando di controllare lo stesso territorio. Sono in gioco la sanità mentale e l'integrità della persona. Ma non si tratta solo di una lotta tra coscienza e ombra, ma una lotta tra luce e oscurità, vita e morte, chiarezza e confusione, morale e impudenza. Alla dissociazione si unisce l'instabilità emotiva ed una difficoltà ad adattarsi alla realtà materiale della vita. A questo punto è interessante concepire la reazione CHERRY PLUM come una risposta alla costrizione delle energie sottili e transpersonali della vita, che penetrando come intruse nell’Io, mettono a rischio i limiti tra la consapevolezza della realtà e la sua assenza. In questo modo, la persona perde l'esperienza di sicurezza, protezione e supporto e non le resta che aggrapparsi ad un controllo disperato che costa molto caro per il servizio che offre.
Cherry Plum: il legame con il sovrannaturale
Come corollario a quanto già detto, su CHERRY PLUM, ci sono tre questioni che è bene non dimenticare. Una triade di bisogni in cui è immersa la persona sotto l’influsso di questa emozionalità:
- la necessità di bilanciare equilibrare la mente generando un legame con il mondo reale,
- la necessità di ottenere chiarezza mentale, allontanando quindi confusione e oscurità,
- la necessità di espellere dalla coscienza l'esperienza di agonia, morte e paura generando, come contropartita, forza mentale e fiducia.
Contatto con la realtà, mente chiara e dialogo con l'ombra senza paura alcuna.
Queste questioni, e i percorsi di risoluzione indicati, suppongono che la reazione CHERRY PLUM parli dell'esistenza di un legame profondo della persona con il soprannaturale, un mondo indefinibile e sconosciuto ma molto presente e carico di sfumature sinistre. Così, dondolandosi tra lo strano e il meraviglioso, facendo equilibrio forzato sul punto di tensione dove si scontra il razionale e il sovrannaturale, scosso dal freddo spasmo dell'attesa angosciante di fronte al terrore dell'apparizione di una forza oscura, sfocata e dirompente ecco che c’è la parte sinistra che allerta, in CHERRY PLUM, una coscienza che si sente vulnerabile.
Davanti a questo fiore ci troviamo di fronte ad un abbozzo di universi aperti, la coscienza e l’ombra, collegati attraverso una "confine pericoloso", un ponte in cui la persona non conosce dove si trova, il che la porta a chiudersi, preventivamente, e a rifiutare di vedere l'abisso che emerge di fronte a lei. Il meccanismo di controllo utilizzato è destinato a fallire. Non è sostenibile nel tempo né l'economia psichica può tollerarlo senza infrangersi. In questa dinamica, la persona, non può resistere e lo scoppio è proprio dietro l'angolo, un incubo, un sintomo di ostruzione o di qualsiasi cosa che privi il libero flusso respiratorio, acceleri le pulsazioni cardiache o produca un attivazione neuronale eccessiva che deve essere scaricata come convulsioni, emicrania o insonnia, può servire a questo scopo. La stessa cosa di uno straripamento comportamentale.
Agli estremi, l’ondata di follia o del suicidio, messa in scena attraverso segni intermedi: paranoia e incidenti. Quasi al limite ma senza oltrepassarlo. È solo che, CHERRY PLUM, gioca il gioco della stretta vicinanza tra quello reale e quello che non lo è. La sua dinamica interiore lo richiede. "Il fantastico deve essere così vicino al reale che ci si deve quasi credere" (Dostoevskij)
Sia il cosmo di CHERRY PLUM, tanto quello di ASPEN sono colonizzati da fantasmi. Ci sono molti tipi di fantasmi, ma tutti preferiscono gli angoli, le luci fievoli, l’oscurità, gli spazi carichi di odore di umidità, di vecchio e arrugginito. Si incontrano fantasmi lungo tutta la geografia e l’intera storia, in quel magico incrocio che chiamiamo biografia. I fantasmi amano i tragitti, tanto quanto la geografia ama i disastri e la storia i drammi. Ecco perchè occupano le strade e, in particolare, gli incroci, i ponti, i pozzi, e qualsiasi bivio, dove un errante si ferma, perplesso, senza sapere molto bene quale direzione prendere.
La vita è abitata da fantasmi. È una verità che può essere negata, ma non è per questo che perde la sua essenza. Chiudendo gli occhi la luce cessa solo nella mia percezione. Ma è molto diverso dire che la vita sia abitata da fantasmi, o sia popolata di fantasmi. È la differenza tra ASPEN e CHERRY PLUM.
I fantasmi non sono nulla senza le paure che abitano in noi. Là dove c'è paura c'è schiavitù, dove c’è il’insegnamento c'è saggezza, dove c'è amore, c'è libertà. La paura ci allontana dall'amore e ci popola di fantasmi (a cui con il passare del tempo diamo corpo e esistenza) e scrive i suoi segni sulla nostra pelle.
L’amore allontana i fantasmi e quando sono presenti ancora davanti a noi, è perché dobbiamo amare di più. Forse, per questa magica ragione, HOLLY livella l'esperienza di CHERRY PLUM. Gli dà trasformazione e la certezza che i fantasmi interni occupano lo spazio delle assenze dell'amore.
Cherry Plum: Il controllo su di sé è ciò che conduce ad un'esistenza completamente incontrollata
Un maestro mi ha insegnato qualcosa di singolare e paradossale: il controllo su di sé è ciò che conduce ad un'esistenza completamente incontrollata. Il controllo non genera vita, la toglie, la impedisce. Ecco perché la persona che cerca di dominare i propri sentimenti, l'unica cosa che riesce a fare è esaurirsi nel tentativo. La repressione degli affetti non è la strada che porta all'equilibrio.
Allo stesso modo, perseguire la stabilità a costo di limitare il movimento naturale della vita, i suoi alti e bassi, evitando la creatività e la spontaneità per imporre un mandato rigoroso che non nasce da una regolamentazione interna, è un processo destinato al fallimento.
Oggi ho incontrato un'amica che da tempo non vedevo. Quando l'ho vista l'ultima volta, era sprofondata nella tristezza a causa di una pena d'amore e, il suo viso rifletteva dolore, i suoi occhi non brillavano, la sua carnagione era pallida. Eppure oggi era raggiante, di nuovo innamorata. Aveva recuperato il suo equilibrio con il rimedio dell'amore. Durante il periodo del suo lutto aveva cercato di controllare la situazione e il suo "ex" in molti modi ed aveva solo ottenuto che una "depressione incontrollata" la invadesse.
Parlando con lei ho pensato non solo alle meraviglie dell'amore ,ma a come se lasciamo operare i cicli naturali, senza forzare, senza tentare, in modo artificiale di regolare gli affetti, questi riescono, a poco a poco trovare il loro ambito.
Cherry Plum: La forbice per tagliare con il passato
Un paziente che stava prendendo esclusivamente CHERRY PLUM, mi ha detto questa frase: dalla mia testa esce fumo. Metafora, ma sensazione molto reale che utilizzo per condividere una breve riflessione.
Oggi sono passate, davanti a me, sedici storie. Ognuna carica del proprio dolore e della propria speranza e, in ognuna di esse, ho visto qualcosa di me. Non è semplice ascoltare racconti che ci colpiscono, di cui condividiamo anche la sofferenza, i sentimenti che non ci sono estranei. Ma è un grande insegnamento.
Ancora una volta sento come l'incantesimo dei traumi si fa memoria, come sintomi, nel corpo. Come ci siamo lasciati prendere da quello che è trascorso come se non ci fosse altro da dire. Ci rifugiamo nel passato perché abbiamo paura di vivere il presente. Non solo attraversarlo, ma lo assaporarlo. Mi fa male vedere questo dolore, di belle persone che rovinano la loro gioia a causa di questa prigione. Vorrei entusiasmarli con i piaceri di oggi, convincerli a dire addio a vecchi legami, ma non credo di potercela fare.
Devo imparare che il mio compito, la mia possibilità di terapista, come terapeuta è offrire una forbice, ma ognuno è responsabile di tagliare quello che gli fa male, che gli impedisce di essere e che gli toglie la felicità. Mi esce il fumo dalla testa perché mi spremo il cervello immaginando un’altra possibilità, un altro sentiero, anche se so che non esiste. Ognuno ha ciò che gli spetta, ma comunque mi renderebbe molto felice che prendessero le forbici e potassero quell'albero gigantesco che si chiama passato.
Come accade in ognuno degli ultimi diciannove rimedi, anche in CHERRY PLUM c'è qualcosa del passato che ritorna. La memoria di qualcosa di vissuto con dolore, crudeltà; qualcosa, funesto, tragico e tortuoso.
CHERRY PLUM è una bella forbice. Con questa immagine diciamo addio a CHERRY PLUM. O meglio un arrivederci. Sicuramente ad un altro giro di boa lo troveremo di nuovo.
Cherry Plum secondo il Mto. Lluis Juan Bautista
" CHERRY PLUM In questo stato è del tutto necessario tenere presente che il fattore determinante è la paura che si presenta quando una situazione estrema minaccia di sopraffarci, e la nostra mente teme di non poter sopportare la tensione. (...) si scatena quando affrontiamo cose che non faremmo normalmente, o addirittura non penseremmo loro neanche per un momento (...). (Bach)
Credo che, non troppo correttamente, dimenticando la paura, si sia associato CHERRY PLUM alla mancanza di controllo. Ciò porta a suggerirlo, quasi allopaticamente, nei casi in cui si presenta la presunta mancanza di controllo, di qualunque tipo essa sia. Per questo bisogna ricordare che ciò che determina la necessità di questo fiore è la paura: la paura di perdere la ragione, la paura di fare cose terribili. Quando è presente la mancanza di controllo come può essere nei casi di aggressività, o in determinati attacchi o situazioni "fuori dal controllo", quello che corrisponde è un altro fiore, non CHERRY PLUM, a meno che allo stesso tempo non sia veramente presente la paura, e non sempre è così. La maggior parte dei capricci infantili in cui il bambino "incontrollato" non si contiene, non ha questo elemento di paura, ma semplicemente rabbia, ira o sono un modo per protestare e manifestare la propria impotenza.
Suggerendo questo fiore ad una persona, non dobbiamo cadere nell'errore di dirgli che l'aiuterà a perdere questa paura che sta vivendo perché questo equivarrebbe a spingerlo a non prenderla; “come farò a prendere qualcosa che mi fa cancellare la paura di quello che accadrà o che farò ciò che ho paura che potrebbe succedere o che ho paura di fare?” Possiamo ipotizzare che ciò che questo fiore porterà è la fine o la diminuzione del bombardamento di idee e impulsi al sovraccarico mentale, a commettere azioni orribili, indesiderabili, dannose, ecc. In questo modo con la loro scomparsa, scomparirà la paura di commetterne.
Questo è un altro fiore relegato in cima al piedistallo, e sebbene si presenti spesso, si suggerisce poco rispetto ad altri, perché è associato a stati estremi, come il rischio di suicidio o a commettere "una barbarie". A poco a poco vedremo situazioni in cui appare questa paura di perdere la ragione o il controllo di se stessi. Nasce un pensiero e immediatamente emerge un'emozione, una paura, che si associa allo stesso, lasciandoci per alcuni momenti scossi ed impauriti.
Forse una volta in attesa del treno o della metropolitana, in piedi sul marciapiede, ci è passato per la testa che la separazione tra sanità mentale e follia deve essere dello spessore di un filo di seta. Cosa succede dentro che mi fa rimanere sulla banchina, e cosa è successo a quelle persone che hanno deciso di buttarsi sui binari? Erano pienamente consapevoli di quello che facevano? Come le loro azioni sono passate da una parte all'altra, dal momento in cui dicevano: resta lì, a quello in cui diceva: vai avanti!?” Lo stesso vale per contemplare un paesaggio da una scogliera o quando sentiamo una notizia di qualcuno è arrivato in un posto e non sapeva dove fosse o cosa ci faceva lì.
L' emozione di paura che accompagna il pensiero che qualcosa del genere possa accadere a me, passa per questo Fiore. Quando pongo questa situazione agli alunni, molti di essi manifestano di aver vissuto questa paura, e non è, tra l'altro, uno stato tanto estremo quanto quello che solitamente è associato a questo Fiore.
Non voler partecipare ad una riunione in cui sappiamo che probabilmente verranno trattati alcuni argomenti di cui non desidero parlare perché, se lo faccio, so che posso dire qualcosa o avere un atteggiamento di cui mi pentirò successivamente, probabilmente corrispondono a questo Fiore."
Cherry Plum secondo Patricia Kaminski
" Aspetti positivi: Affidarsi e confidare nella spiritualità, sentirsi guidati e protetti da un Potere Superiore; equilibrio ed equanimità malgrado lo stress eccessivo.
Sintomi di squilibrio: Paura di perdere il controllo, del crollo mentale ed emotivo; disperazione, impulsi distruttivi
Riferimenti incrociati: Affidarsi, Animali e la loro cura, Bambino interiore, Distruttività, Emergenza, Fede, Fiducia, Gravidanza, Isterismo, Liberazione, Madre e Maternità, Nervosismo; Oppressione, Paura, Problemi con il cibo, Stress
Ci sono momenti in cui l’individuo ha difficoltà a portare il peso della propria incarnazione nel corpo fisico. Le circostanze della vita opprimono l’individuo, tanto che sente di non poter sopportare alcuna ulteriore pressione o stress. C’è la paura di perdere il controllo e di diventare pazzi, distruttivi o perfino di arrivare al suicidio. L’individuo cerca di proteggersi da questa paura e perdita di controllo resistendo, e ciò porta solo ad ulteriore pressione e stress. Per questi momenti estremi è indicato CHERRY PLUM che aiuta l’individuo a creare un legame con il suo sé Superiore, a lasciarsi andare (“Affidati e confida nelle mani di Dio”). Una volta che l’Io rinnova la propria fiducia in un Potere Superiore, la mente po’ quindi stabilizzarsi e l’individuo è in grado di affrontare nuovamente gli ostacoli della vita. L’essenza floreale CHERRY PLUM porta forza ed incoraggiamento, aiutando l’individuo a superare l’eccessiva tensione e paura."
Cherry Plum secondo Mto. Raúl E. Pérez
Aspetti negativi e sintomi caratteristici
- Enuresi (bambini o adulti). Comunque, non si deve credere che questa sia l'unica essenza da usare per questo sintomo. CHERRY PLUM, copre l'aspetto della "mancanza di controllo", che rappresenta questo sintomo, ma gli altri fattori che intervengono nella genesi dello stesso, devono essere individuati attraverso un colloquio adeguato, ai fini di fornire una soluzione efficace.
- Disposizioni al suicidio. Paura di vedere il proprio interno.
- Idee compulsivo. Attacchi incontrollati.
- Impulso a fare cose pericolose contro se stessi o gli altri.
- Tentato omicidio. Tentato suicidio. Giocherella con l'idea di porre fine a tutto. Follia. Panico. Disperazione. In questi casi può essere associato a ROCK ROSE e SWEET CHESTNUT.
- Malinconie ansiose (casi di ricovero per rischio di suicidio).
- Paura di impazzire. Paura di perdere il controllo e di fare qualcosa di terribile contro la propria volontà.
- Genitori preoccupati per aver sculacciato i propri figli.
- Improvvisi attacchi di rabbia incontrollati, specialmente nei bambini che si rotolano e sbattono la testa contro il muro
Aspetti positivi e applicazioni terapeutiche
- Capacità di affrontare le maggiori torture fisiche e mentali.
- Capacità di penetrare nell'inconscio e integrare i risultati interni.
- Connessione con una potente riserva di forza spirituale.
- Controllo necessario in abitudini che "dominano" (tabacco, droga, alcol, cibo, ecc. ), compresa bulimia e anoressia.
- Coraggio, forza, spontaneità.
Questa essenza funziona per la polarità controllo / mancanza di controllo. Quando c'è un controllo eccessivo dei meccanismi emotivi (perché li si teme, o sono inaccettabili), può verificarsi come contropartita la "mancanza di controllo" tanto temuto che si manifesta attraverso diverse manifestazioni.
Nei casi di frigidità o anorgasmia, si può dedurre un eccessivo controllo emotivo che blocca l'espressione affettiva e quindi si può considerare CHERRY PLUM come un componente floreale da utilizzare in questi casi.
Anche nelle situazioni di eiaculazione precoce, che può essere considerata una perdita di controllo.
È la base del trattamento floreale in patologie quali: schizofrenia, anoressia / bulimia, dipendenze, ecc. Indispensabile quando si effettua il trattamento delle dipendenze per droga o alcool (associato alle essenze che corrispondono).
Per rimanere vigili di fronte al consumo di cibo o dolci. Elimina i "crolli" che spingono a mangiare.
Per fobici che vanno fuori controllo.
Per tutti i tipi di sintomi fisici che sembrano "incontrollabili": Tic, morbo di Parkinson, Alzheimer, controllo di sfinteri, controllo ormonale, tremori di origine diversa, * aritmie cardiache, * tosse irritanti (fuori controllo), * crisi di starnuti , * singhiozzo, ecc.
Fornisce il controllo mentale e fisico, permettendo di non esplodere in situazioni gravi.
Si raccomanda quando l'abitudine domina la persona.
Se si considera il cancro un "controllo cellulare" o almeno la perdita di controllo di alcuni meccanismi immunitari, si può pensare di includere questa essenza in una formula per il trattamento di questa malattia.
(*) in tutti questi casi, associare a WHITE CHESTNUT, dato che il suo modello transpersonale è ripetizione accelerata.
Scritti tratti da https://www.facebook.com/eduardohoracio.grecco 21/5/18
Liberamente tradotto da Antonella Napoli - Le parti in neretto, i titoli e la formattazione e le immagini non sono dell'autore, ma le ho inserite per una più veloce e scorrevole lettura
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La floriterapia non è una terapia medica, non costituisce diagnosi e cura medica e non la sostituisce in alcun modo. Le essenze floreali non sono farmaci e non hanno alcun effetto biochimico sull'organismo, ma agiscono solo sugli stati d'animo a livello emozionale in quanto non contengono particelle attive. Tutti gli esperimenti di autocura, interruzione o di riduzione arbitraria del dosaggio di farmaci prescritti, condotti al di fuori del controllo medico, ricadono esclusivamente sotto la responsabilità di chi li effettua.