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La crisi depressiva (Eduardo Grecco)

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Si tratta di una crisi il cui tema centrale è una tristezza che domina la persona, con svalutazione, abbandono, disinteresse per la vita e tendenza all'autodistruzione. A volte è accompagnata da angoscia.

1. Descrizione

Le crisi depressive costituiscono un quadro reattivo ed intenso che combina un profondo dolore ed afflizione ed un malessere spontaneo e generale che eccede in durata ed intensità la risposta che potrebbe dare abitualmente un individuo di fronte ad una perdita, una disgrazia o una frustrazione. Questo quadro normalmente presenta anche sentimenti di colpa, angoscia e disperazione. L'individuo sente che il suo mondo precipita ai suoi piedi e non può fermare la sua caduta, ha perso tutto è irreparabile e la morte è una via d'uscita a tanto dolore. Si sente lacerato internamente e sull'orlo dell'abisso o in fondo del pozzo da cui non è neanche raro trovare idee ipocondriache.

2. Patogenesi

In questo quadro i fattori che la producono sono molteplici. In primo luogo bisogna collegare la crisi depressiva alla perdita di qualcosa di prezioso per l'individuo. I fattori reattivi hanno sempre un significato nella storia di vita del paziente. Morte di familiari, disastri economici, frustrazioni, fallimenti, sono alcuni dei motivi per scatenare una crisi che, tuttavia, ha bisogno di un terreno predisponente per la sua comparsa. Questo terreno, sebbene nella maggioranza dei casi possa contenere elementi costituzionali, è frutto di una esperienza di vita che ruota intorno ad una forte carenza affettiva, svalutazione e bassa tolleranza alla frustrazione.

3. Sintomi e quadro clinico

Le crisi depressive si caratterizzano per i seguenti tratti clinici:
- Dolore intenso, malinconia o depressione
- Senso di colpa, angoscia e disperazione
- Stanchezza fisica e mentale
- Anoressia e cefalee
- Abbattimento ed infelicità
- Intorpidimento e perdita di interesse
- Rallentamento dell’attività mentale e fisica
- Ipocondria
- Idee suicida
- Alterazioni  neurodegenerative

4. Terapia Floreale

La terapia floreale delle crisi depressive può essere affrontata con tutti i rimedi di emergenza. Tuttavia, è importante usare una formula più specifica. Quella che utilizziamo abitualmente è composta da: RESCUE REMEDY, GORSE, GENTIAN, CHERRY PLUM, SWEET CHESTNUT, MUSTARD, PINE E STAR OF BETHLEHEM.
Altre essenze che concorrono ad un ulteriore buon approccio di questo quadro sono: SCOTCH BROOM, LAVANDER, BORAGE, MADIA, ZINNIA, BLACKBERRY, TURKEY BUSH, KAPOK BUSH, WARATAH, FLANNEL FLOWER, RED GREVILLEA e STURT DESERT PEA.
È importante considerare nel caso della crisi depressiva la presenza o meno di un'agitazione malinconica accompagnata da terrore o stupore melanconico. In questi casi il rischio di autodistruzione è significativamente aumentato e sono due casi nei quali l’inizio della prescrizione floreale può essere solo accompagnata da altri trattamenti.

Tratto dalla pagina Facebook “Escuela Eduardo H. Grecco”
Liberamente tradotto da Antonella Napoli


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La floriterapia non è una terapia medica, non costituisce diagnosi e cura medica e non la sostituisce in alcun modo. Le essenze floreali non sono farmaci e non hanno alcun effetto biochimico sull'organismo, ma agiscono solo sugli stati d'animo a livello emozionale in quanto non contengono particelle attive. Tutti gli esperimenti di autocura, interruzione o di riduzione arbitraria del dosaggio di farmaci prescritti, condotti al di fuori del controllo medico, ricadono esclusivamente sotto la responsabilità di chi li effettua.
Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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