Essenze per pensare, imparare, organizzare l’informazione e dialogare (Susana Veilati)
Pensare è importante perché produce importanti conseguenze. Molte persone diminuiscono la funzione del pensiero: "Non pensare troppo", dicono, oppure "Pensare esageratamente non è buona cosa". Confondono il pensare con la preoccupazione e l’ossessione. La preoccupazione produce inquietudine, paura, angoscia o ansia. L'ossessione è la ripetizione di un'unica idea e conduce, come minimo, al mal di testa, ed inoltre, lì non c'è niente di nuovo. Pensare, invece, è ricominciare senza mai ritornare esattamente allo stesso punto di partenza. Ciò si traduce in quello che sembra acquisire sfumature inaspettate, nel vedere un identico problema da angoli distinti, nel formulare differenti argomenti, nel dialogare. L'ossessione rende breve il viaggio, il pensiero l'allunga, l’allarga, l’eleva e lo nobilita. I grandi maestri sono stati grandi pensatori: Lao Tze, Aristotele, Rumi, Nisargadatta. Che sintesi, sottigliezza e bellezza!
Pensare è qualcosa che si impara. In primo luogo mettiamo in parole i nostri bisogni biologici e di affetto; poi, grazie all'alfabetizzazione e alla socializzazione, pensiamo i pensieri degli altri (genitori, istituzioni, pubblicità, moda), e in seguito, se l'individuo continua il suo sviluppo, costruisce un pensiero personale che comprende e trascende quello che si è acquisito.
Alcune persone non pensano quindi non accedono alla ragione. Vengono chiamati pazzi. Stanno in un altro mondo, rinchiusi o calmati farmacologicamente. È chi è solito pensare quello che pensano i membri la propria famiglia, la propria "tribù", la propria setta, clan o comunità, la sua forma di pensare ha un nome: pensiero convenzionale. Più in là stanno quelli che pensano per proprio conto, il loro pensiero ha un contenuto logico, filosofico, riflessivo.
Queste sono le conclusioni della psicologia evolutiva transpersonale (Ken Wilber), il ramo del sapere che studia le possibilità di sviluppo dell'essere umano, da quando nasce fino a che muore, in un viaggio che va dalla materia alla mente e da questa allo spirito. E dice, giustamente, che non possiamo saltare nessuno dei passaggi: per pensare per nostro conto dobbiamo necessariamente passare a pensare come il nostro gruppo di appartenenza. In questo modo diventiamo rispettosi di alcune regole e possiamo vivere nella società mentre sviluppiamo la capacità di pensare per proprio conto abbandonando stereotipi, etichette e ruoli.
Cosmo facilita l'espressione verbale dei pensieri attraverso il collegamento delle idee con la formazione delle parole che le esprimono risultando utili per i disturbi del linguaggio. Pensiamo a persone che si sentono sopraffatte per le troppe idee in una sola volta, in quelli che parlano in forma eccitata, rozza, balbettano e finiscono per rinchiudersi; in individui timidi o indecisi. È importante prenderlo a lungo, e combinato con essenze che mirano a riparare le ferite storiche dell'individuo. Tuttavia, l’intervento immediato è nelle persone che lavorano esposte al contatto con il pubblico: attori, oratori, politici; cioè, davanti a problemi specifici, situazionali, o come preventivo di tali sfide.
CALENDULA, Calendula officinalis. A cosa serve sapere quello che si vuole comunicare se il modo di dirlo è brusco, o peggio ancora, tagliente, a volte a nome di una presunta sincerità ed autenticità emozionale? "Le parole feriscono più della spada", ho sentito dire di recente. La Calendula è per questo tipo di difficoltà nel dialogo e nell'ascolto: mordacità, sconsideratezza, mancanza di reattività, (quello che l'altro dice non ci modifica). Ha dato eccellenti risultati in disfasie e quadri di afasia, anche in pazienti organici (ed anziani), con difficoltà nella capacità per comprendere cosa si sente Questa è la storia clinica fornita dai Drs. Espeche e Grecco. Pensiamo ai professionisti che lavorano con la loro parola: psicologi, medici, avvocati, maestri, in quanto sia importante per loro riempirla di un valore curativo. Il valore riparatore della parola passa dal sedersi ad ascoltare, lasciarsi modificare da quello che si ascolta e pensare prima di parlare, pensare all'altro…naturalmente.
Grazie per la vostra attenzione.
Articolo tratto dal sito www.susanaveilati.com - Liberamente tradotto da Antonella Napoli