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Luce e Tenebre. L'importanza di Mustard (Eduardo H. Grecco)

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Il Maestro Julian Barnard, riguardo a MUSTARD dice  nel suo libro " Fiori di Bach. Forma e funzione":  "è pertanto un   modello opportunistico di interferenza, una forma di possessione, che si   instaura solo grazie alla debolezza dell’ospite, come si evince dalle teorie   di alcuni autori che parlano di forze oscure che ottenebrano l’anima, di   separazione e di perdita dello stato di grazia.” Questa è l'azione del   rimedio; disperde le tenebre. Ma lo fa aiutando la persona a capire e ad arrivare a comprendere il problema. Katz e kaminski ipotizzano che nello   stato MUSTARD "... il conscio trova difficile penetrare la causa o il   significato di tale depressione ".
In sintesi, se dovessimo fare  un ritratto di MUSTARD seguendo questa linea di pensiero potremmo dire che si tratta di un possesso opportunistico, facilitato dalla debolezza interiore della persona, che offusca la sua vista e lo avvolge con la nebbia della tristezza.

È sempre bello godere di concetti   splendidamente spiegati, come questo commento su MUSTARD, che scrive Julian   Barnard. Ma, non si tratta solo di un'armonia estetica ma di una profondità clinica, che evoca insegnamenti evangelici, ai quali era così affezionato Bach.   In questo caso, quella che dice: "Colui che mi segue, non camminerà   nelle tenebre." il testo di Giovanni, a cui faccio riferimento, è più completo:   "Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi  segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita»."   (Giovanni 8:12)

Così, come Gesù, secondo il   Vangelo, le essenze floreali dissipano le tenebre in cui il paziente si trova   immerso. Imparare a seguire i dettami l'anima (Bach) è camminare nella luce   e, non farlo, è immergerci nelle tenebre. Quindi, una apprezzamento per lo   stato MUSTARD è che, cadere nelle sue grinfie, significa essersi dimenticati   di ascoltare e realizzare i mandati dell'anima.
  
  
Il tema della luce che penetra l'oscurità è una questione insistente nella Bibbia, presente sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento. E comunque, oltre ad una metafora mistica è, allo stesso tempo una riflessione psicologica permanente, a cui Jung, tra gli altri, ha dedicato molte pagine dei suoi scritti. Così, quando ci troviamo di fronte alla condizione reattiva MUSTARD, le strade che si aprono per la sua comprensione non si limitano alla diagnosi della depressione o di sentimenti simili. C'è un universo di possibilità maggiori che vanno dalla chiusura malinconica, al processo iniziatico trasformatore, passando per la sua azione maieutica e creativa.

 
Quest'ultima considerazione continua ad avere la sua importanza, poiché l'essenza della malinconia MUSTARD sembra risiedere nel naufragio del potenziale della persona nel trascendere verso l'opera creatrice. Come fa notare Tellenbach: "Malinconia è essere dominato dalla torturante sensazione di non poter liberare (da una sorta di isolamento) la propria capacità".
 In tutto questo ventaglio differente che copre MUSTARD ciò che, se vediamo sempre che produce, è allontanare dalla nostra coscienza le tenebre, le ombre e le nebbie che ci impediscono di far entrare nella nostra vita, la luce dell'anima.  
Scritti tratti da https://www.facebook.com/eduardohoracio.grecco   giugno 2021
Liberamente tradotto da Antonella Napoli - Le parti in neretto, i titoli e la formattazione e le immagini non sono dell'autore, ma le ho inserite per una più veloce e scorrevole lettura


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Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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