L'amore secondo Edward Bach - Fiori per l'anima

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Antonella Napoli
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L'amore secondo Edward Bach

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TESTO SCRITTO DA EDWARD BACH A CROMER, NORFOLK, 13 DICEMBRE 1933
Tratto da “Edward Bach, Obras Completas” Ediciones Continente
 

Ciò che chiamiamo "amore" è una combinazione di avidità e [paura], cioè il desiderio di avere di più e la paura della perdita. Pertanto, ciò che chiamiamo "amore" è probabilmente IGNORANZA.

L'amore vero è infinitamente al di sopra della nostra ordinaria comprensione, è qualcosa di grandioso, la massima dimenticanza di noi stessi, la perdita dell'individualità nell'Unità, l'assorbimento della personalità nel Tutto.
Quindi, sembra che l'amore sia l'opposto dell'individualità.

Quando comprenderemo questi termini capiremo gli insegnamenti di Cristo, e non saranno più parabole. L'amore, in un certo senso, sembra essere il servizio combinato con saggezza.
 
Usiamo la parola "amore" quando riceviamo da altri perché soddisfa il nostro avido desiderio di avere di più, e usiamo la parola odio quando gli altri prendono da noi perché questo stimola la nostra paura della perdita.
Quando ci rendiamo conto che su questa terra non abbiamo nulla che non valga la pena perdere, ma tutto da guadagnare, allora non è possibile sperimentare l'odio, e nel senso corretto della parola saremo in grado di "amare i nostri nemici".
Il vero amore verso Dio o i nostri simili sembra essere il desiderio di servire senza alcuna ricompensa.

Probabilmente la cosa più vicina all'amore che conosciamo è ciò che sentiamo per l'irraggiungibile: i tramonti, le notti stellate, la musica e la bellezza delle montagne e delle brughiere.
Nel profondo del nostro cuore dobbiamo sapere che i nostri nemici sono coloro che si sottomettono a noi, perché così facendo creano un legame, un legame che ci sembra quasi impossibile spezzare, e noi gli siamo grati quando lottano per la loro libertà.

Qualunque persona con cui possiamo esercitare la nostra volontà, controllo o potere, è un pericolo per la nostra libertà. Non importa se la nostra influenza sia dovuta all'amore, al potere, alla paura o a ciò che ottengono da noi. La nostra anima dovrebbe essere grata a tutti coloro che rifiutano di essere nostri servitori, poiché questo priva noi e loro, della propria individualità.

Liberamente tradotto da Antonella Napoli -


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Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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