Water Violet alcune riflessioni (Eduardo H. Grecco) - Fiori per l'anima

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Antonella Napoli
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Water Violet alcune riflessioni (Eduardo H. Grecco)

macrolibrarsi un circuito per lettori senza limiti


Nei 12 guaritori, arriviamo a Water Violet. Ancora una volta interessanti riflessioni del dr. Grecco. Ho raccolto e tradotto i post sull'essenza floreale che lui ha pubblicato sul suo profilo Facebook e che sono molto utili per approfondire, riflettere e scoprire aspetti più nascosti di ogni essenza.

Quello che è emerso l'ho diviso in varie parti, cercando di darne un titolo che ne riassumesse il contenuto. Cliccando sul titolo potete andare a leggere direttamente la parte di vostro interesse, oppure leggere tutto l'articolo scorrendolo di seguito. Buona lettura! Antonella Napoli


Riflessioni su Water Violet




1.   Da Scleranthus a Water Violet
Dopo aver attraversato la dualità e le fratture della vita, che devono essere affrontate nel cammino ci tocca percorrere, attraversando crocevia, passando labirinti, risolvendo dilemmi e ascoltando l'intuizione come uno risorsa nelle decisioni da prendere; il passo successivo è quello di scoprire che esistere è coesistere, che il dialogo dell'esistenza e l'evoluzione si svolgono in relazione, che i legami non sono casuali, ma il nodo essenziale dei processi della vita, che la solitudine è il luogo per scoprire l’intimità ma l'incontro con l'altro apre l'orizzonte al "noi", senza il quale non si riesce a manifestare il vero senso per cui siamo incarnati. Quindi, dopo il mondo enigmatico che abbiamo affrontato di SCLERANTHUS, che ha dovuto scegliere di confidare in qualcosa di più rispetto alla semplice ragione, entriamo nello spazio WATER VIOLET.
  
SCLERANTHUS, confida nella mente e questo è il motivo per cui, gli incroci di strade lo portano all'indecisione, perché lì, in quei punti di svolta, deve fare appello al potere dell'intuizione per andare avanti. La ragione non basta. In ultima analisi, SCLERANTHUS, di fronte all'ostacolo impara a trovare accorgimenti con una tattica affascinante, ma che a lungo termine, fallirà o sarà perlomeno insufficiente: una libertà senza Anima, ovvero considerare la libertà come un talento individuale dell'essere umano senza essere coinvolti nel progetto spirituale evolutivo dell'umanità. Ciò significa passare ad un nuovo bivio in cui il tema è come unire la libertà personale e quella umana, poichè non esiste alcuna evoluzione personale separata dalla collettiva.







2. Water Violet: Lontana vicinanza
Gli esseri umani, e Bach lo sottolinea fortemente, hanno la capacità di auto-determinarsi, godere del piacere della libertà come destino, ma un'autonomia che si articola con essere pienamente responsabili (altro tema su cui Bach insiste). Siamo liberi, ma responsabili di quello che ci succede. WATER VIOLET si posiziona innanzi a questo problema come dire: preferisco la celebrazione della libertà ma a distanza, vado in cima alla montagna e lì aspetto.
  
Tuttavia, ritirarsi non è il compito che la vita ci ha riservato, ma l'ostacolo da superare. Il suo lavoro è duplice, da un lato, coinvolgere l'anima nella formula della libertà (che Bach pone in questo fiore in termini di fedeltà alla sua missione di vita) e, dall'altro, includere gli altri con i quali deve imparare a celebrare la sua indipendenza ma in "vicinanza". E, questo, significa scendere dalla montagna e abitare, fraternamente, nel villaggio della terra.
  
Ognuno a modo suo, WATER VIOLET  e VERVAIN, sono monaci. Di confraternite diverse, ma alla fine monaci. Il primo assomiglia a quegli asceti contemplativi che vivono e lavorano in un monastero, uniti dal silenzio e dalla preghiera di un Ufficio divino o "Liturgia delle Ore". Per lui, il tempo, non è stabilito con l'orologio ma con un ordine o ciclo di preghiere, non è segnalato da qualcosa di terreno, ma spirituale. Per l'altro, il centro di interesse non è tanto il tempio quanto il refettorio e, il suo tempo, non si riferisce allo scandire delle preghiere, ma con la varietà di spuntini. Cioè, mentre WATER VIOLET guarda lo spirito dello spirituale, VERVAIN brama al materiale dello spirituale. Uno gioisce nell'immateriale, l'altro nell’abitare l’anima con la carne.
  
"Ore canoniche", è un termine creato da San Benedetto, e che fa riferimento a una divisione del tempo impiegato durante il Medioevo, nella maggior parte delle regioni cristiane d'Europa, e che seguiva la cadenza delle preghiere religiose dei monasteri . Ciascuna delle ore indicava una parte dell’Officio divino, vale a dire la serie di orazioni riguardanti quella parte della giornata. È interessante vedere che le parole "monaco" e "monastero" hanno origine in "mono", cioè "solo" o "uno". Da ciò ne consegue che, Monaco, è chi "vive da solo".
  
Così, per la visione del mondo di WATER VIOLET, essere monaco è essere separato da tutti ma, allo stesso tempo, essere uniti a tutti. In questa direzione, non bisogna perdere di vista che WATER VIOLET si apparta perché, dentro di sé sa di essere unito, mentre HEATHER si unisce forzatamente agli altri perché si sente separato da loro. VERVAIN, condivide entrambe le esperienze in una sorta di "separazione unitaria", un altro fatto che denuncia la perpetua ambivalenza che lo assiste. Ciò spiega il suo bisogno di esercitare il dogmatismo come un modo per negare questa esperienza che lo lacera e che mette in discussione la sua stima e la sua sicurezza.
  
Ogni tanto anche io torno a WATER VIOLET. Questa "lontana vicinanza", che caratterizza una buona parte del comportamento di questo fiore, è un ingrediente che fa parte della mia vita. Con lei mi concepisco a casa, mentre, nell’eccesso di compagnia, l'esperienza è di sentirmi forestiero. L'allenamento sociale mi permette di funzionare senza che si noti molto quello che succede dentro di me ma, la solitudine, mi attrae con un'intensità che il tempo non riesce a modificare.
  
WATER VIOLET, a differenza di VERVAIN, il cui tema è di "vicinanza distante", sembra sempre appartenere ad un altro mondo in cui sono tutti e deve imparare a godere la presenza di altri che, in linea di principio, vengono visti come estranei. Così, per ricordare che gli altri sono vicini e non anonimi, di volta in volta, quasi tutte le primavere, torno ad abbracciare WATER VIOLET, forse con l'illusione che mi aiuti a fiorire.
 
Venivo dalla fine dell'inverno scorso, annoiato con molto bisogno di isolamento, al punto che ho riletto a Robinson Crusoe, senza rendermi conto del simbolismo che questa lettura implicava. L' essenza stava facendo il suo effetto, ma la mia resistenza alla vita sociale aumentava e, allora, l'inconscio mi ha portato a creare dei sintomi. Ho lasciato il cellulare in un taxi. Voglio dire, mi sono scollegato dal mondo. Ho messo in atto ciò che desideravo. Un simbolico ed eloquente atto fallito.







3.   Water Violet: L’intimità evitata e la solitudine
È evidente: WATER VIOLET rifugge l'intimità. Questa affermazione ha le sue necessarie sfumature e chiarimenti. In realtà, WATER VIOLET, rifugge l'intimità con chiunque. È  vero che solleva un muro dietro il quale si rifugia, per impedire agli altri di raggiungerlo. Ma, non è meno vero che trasforma l'intimità in un evento sacro. Vediamo entrambi gli aspetti.

Il timore di essere inghiottito, quella minaccia alla propria identità personale che lo invade e che gli impedisce di concepire la polarità distanza-vicinanza, propria della vita, come qualcosa di naturale. Una polarità che è sostenuta nell'autonomia individuale e nel riconoscimento che esistere è coesistere, che la relazione è inerente all'esistenza tanto quanto la solitudine.
  
Nel suo mondo, WATER VIOLET, immagina che esista un completo antagonismo escludente tra " stare con sé stessi" e "stare con l’altro". Lo stare con l’altro suppone una possibile perdita dell’Essere, l'alternativa che l'altro consumi la sua individualità e ostacoli il suo processo evolutivo. Questo lo porta all'isolamento, a vivere il mondo relazionale come uno spazio privo di godimento e quindi privo di motivi per interagire. L'assenza di una vera reciprocità relazionale diventa un dato clinico unico. Di fronte a questo atteggiamento, ce n'è un altro. Un altro che spiega la solitudine in cui è avvolto WATER VIOLET. In questo senso, la solitudine, per lui, è una pratica, una prima fase di preparazione per interagire da una prospettiva rituale. Per lui, una relazione è un incontro sacro, un legame di anime che avviene solo nell'ambito di certi contesti non comuni, non quotidiani, speciali, unici. In tal modo, l’evitamento dell’intimità, non è rifiuto o paura del contatto, ma, al contrario, è "religioso" andare verso l'altro. Come se relazionarsi fosse un sacramento e l’incontro uno spazio sacro.
  
Goethe, è un riferimento necessario per comprendere appieno l'opera di Edward Bach. In certi momenti rileggo il Faust senza alcun altro desiderio che godermi la magia che convive tra i suoi testi ma, sempre, la sua lettura mi sommerge di rivelazioni interiori. Come mi accade con i testi e le poesie di Pessoa, il Faust mi comporta connettermi con il mistero alchemico di morire e risorgere e con la struttura della solitudine. Per inciso, Goethe ha detto della solitudine una frase singolare: " Il talento lo si sviluppa nella solitudine, mentre il carattere si consolida nella onde tempestose della vita.". WATER VIOLET è di talento e la sua saggezza deriva, per la maggior parte, da questa capacità intrinseca alla sua natura di rimanere e godersi la solitudine. Una solitudine produttiva, in quanto gli consente di scoprire la propria intimità.
 
Lo scrittore italiano Carlo Dossi commenta "Perché, in generale, si fugge la solitudine? Perché sono pochi quelli che si trovano in buona compagnia con sè stessi ". Per alcuni pensatori, la solitudine, si rivela essere la strada giusta per immergersi in sè stessi e apprezzare il valore della propria compagnia. Tuttavia, anche se WATER VIOLET sarebbe molto d'accordo con tale affermazione, VERVAIN non sarebbe d’accordo, poiché, per la sua dinamica personale, la conoscenza di sé si ottiene attraverso l'altro. E, al di là delle parti introverse e estroverse di ognuno, è necessario tornare alla frase di Goethe per calibrare la distanza tra un fiore e l’altro.
  
Così come WATER VIOLET acquisisce il suo talento nel riposo della solitudine, VERVAIN forgia il suo carattere nell'interazione con il mondo e con gli altri. Da lì deriva la sua saggezza. Tuttavia, ciò non significa che VERVAIN viva in compagnia: rimane solo, ma in comunità. E questa caratteristica non è sempre compresa nella clinica. È che, sia VERVAIN che WATER VIOLET, hanno bisogno di imparare a godere delle relazioni, un godimento impedito da un eccesso di "uno" nel secondo, e da un eccesso di "altro"nel primo.
  
Dopo aver parlato della solitudine bisogna capire che, (e questo mezzo ne è testimonianza), è impossibile stare soli. La vita è piena di vita, il mondo delle interazioni, tutto è interconnesso, tutto noi ci intrecciamo con tutto e ci colloca come parte di un universo più grande, in cui ognuno di noi abita e in cui, la nostra esistenza, acquista significato.
I monaci e i mistici, dall'Oriente e all'occidente hanno scoperto la chiarezza di sapere che gli esseri umani, vivono in un’autentica fraternità dopo l’apparente separazione che ci distanzia. Che i confini sono ego immaginari, non realtà dell'anima, che è possibile dialogare con tutti e con tutto. Quando "uno" scopre di essere l' "altro", la solitudine si trasforma, allora, in mutualità, in comunità.
  
Tuttavia, c'è un pericolo nella solitudine. L' uomo che si allontana dal mondo, che assume la solitudine come pratica di vita, può anche essere motivato, in modo inconscio, da un'immagine di eccellenza, perfezione e superiorità. Un'immagine che, spesso, nasconde una sorta di incapacità nel gestire il suo rapporto con la vita, la società e il mondo. È per questa ragione che, davanti alla posizione di allontanarsi dal mondo per scoprire Dio e l'anima, Bach interpreta, allo stesso modo del misticismo carmelitano e dell'induismo, di scoprirlo attraverso le sue opere. Ciò significa che una vera spiritualità deve essere raggiunta nel mondo, non rinunciando a lui, con gli altri non vissuti estranei alle persone. E qui, viene definita la contrapposizione WATER VIOLET-VERVAIN. Uno rinuncia al mondo per essere spirituale, l'altro rinuncia alla spiritualità per vivere il mondo. Uno impara dall'altro lato oscuro che lo popola.
  
Mario Benedetti, in Solitudini, insegna che "... dopo la gioia, dopo la pienezza, dopo l'amore, arriva la solitudine...". Interessante percorso, che ho visto varie volte in consultazione, per convincermi, che, sebbene non l’unica, è una strada percorsa abbastanza frequentemente. Un cammino che ci indica come l'amore porta alla solitudine, spazio in cui la persona scopre la sua vera intimità.
  
Nella visione della Medicina dei Quattro Elementi - la tradizione greca del sapere alchemico egizio - la solitudine era collegata con il temperamento malinconico o saturnino. Marsilio Ficino, in "Sopra lo amore", commenta che l'uomo toccato dal raggio di Saturno preferisce la solitudine, la contemplazione e lo studio. È  normale che il temperamento malinconico sia associato all'uomo geniale.
  
Sia nell'antichità classica che nella primavera rinascimentale, il pensiero saturnino era considerato importante e meritevole, perché le sue preoccupazioni erano concentrate sulla riflessione, sulle verità eterne e, in un modo quasi devozionale, le persone con questa struttura di personalità si allontanavano del mondano, effimero e incostante per rafforzare lo spirituale, permanente e perseverante. È che la condizione della loro natura li ha autorizzati a trascendere il fascino, le tentazioni e i vizi del mondo per poter dedicare la loro energia alla virtù e all'evoluzione. In tal modo, per queste persone malinconico-saturnine, l'esperienza della solitudine diventa una necessità imperiosa, è il crogiolo in cui raggiungono la pienezza.
  
Tutto ciò può essere collegato a WATER VIOLET in modo abbastanza diretto e, allo stesso tempo, permette di capire la ragione, per cui questo tipo floreale si nutre della solitudine come VERVAIN dell'apostolato. Non bisogna dimenticare, inoltre, che Bach sottolinea gioia-tristezza come la polarità WATER VIOLET, cosa che, aggiunto alla già citata solitudine, tocca i due estremi della scala posta da Benedetti. Per il tema della pienezza e dell’amore, non è naturale immaginare che WATER VIOLET trovi la pienezza nell’amore (tema VERVAIN), ma l'amore nella pienezza.
  
In questi giorni ci stiamo immergendo nella solitudine. I fiori di Bach ci danno molto  materiale da cui prendere spunto per l’argomento e, tra le essenze che applicano la solitudine e quelle che la evitano, esiste un universo di sfumature che non è possibile esplorare in una sola volta. Sarebbe interessante che qualcuno provasse a sedersi a tradurre in parole questo tema, questione che Bach ha sollevato già dai primi fiori che scopre: IMPATIENS preferisce stare solo, CLEMATIS si rifugia nella solitudine, MIMULUS evita la compagnia...
  
Tuttavia, oggi vorrei affrontare la questione da un altro punto di vista. Tempo fa ho abbozzato un libro, che ancora è in gestazione nel mio computer, "Ritorno a Casa" e, tra le fonti che ho consultato per scriverlo, una è stata Plotino. Questo filosofo parte dall'idea che vi è una realtà alla base di qualsiasi altra esistenza: l'Uno. E, dall’Uno nasce il Nous (Spirito) e l'Anima. Ma ciò che più mi ha stupito è stata la sua frase sulla natura della vita umana nel suo processo di evoluzione e reintegrazione al divino: " il volo del solo verso il Solo". È  possibile che Bach abbia preso idee da Plotino perché la somiglianza dei pensieri è significativa. Per il filosofo greco l'Anima si separa dall'unità allo scopo di vivere un'apparente esperienza di individualità, per poi tornare all'unità, alla casa da cui è partita. C'è una dialettica suggestiva tra unità-separazione e solitudine.
  
In questa direzione WATER VIOLET deve capire che la sua vera identità non è di essere un individuo separato, contento della solitudine, ma essere uno con il tutto, mentre a VERVAIN tocca imparare che la sua eredità non consiste nell'essere "causa" o eredità, né combattere  in solitudine senza desistere per raggiungere così i suoi ideali, ma imparare a condividere la sua solitudine con un altro che lo aspetta a braccia aperte.
 
Claude Lévi-Strauss ha detto che " L'unica fatalità, l'unica tara che possa affliggere un gruppo umano e impedirgli di realizzare in pieno la propria natura, è essere solo " e questo è vero anche se questo " gruppo umano " è WATER VIOLET.







4.   Water Violet e Vervain
In "Libera te stesso", Bach sottolinea come la polarità di WATER VIOLET sia gioia-afflizione, che alcuni preferiscono tradurre come tristezza, anche se la mia inclinazione è verso l'idea di pena, perché la pena, è l'emozione guaritrice che ci aiuta ad accettare le perdite. Tuttavia, forse, per Bach afflizione è un buon termine, perché, come tale, si riferisce a uno stato emotivo di dolore e tristezza che, nella sua etimologia, comprende i concetti di "vicino", "prossimo", “unire" e "scuotere" parole che, in questo fiore, non sono casuali.

Nella Bibbia, questo sentimento appare come uno stato di amarezza, perdita, rammarico, difficoltà, angoscia, scarsità e ristrettezza. Bach, nel testo citato, si chiede: "Sei una di quelle prodi anime che, coraggiosamente e senza lamentarsi, cercano ancora di servire i propri fratelli, sopportando la sofferenza con calma e rassegnazione, senza permettere all’afflizione di interferire con il tuo lavoro quotidiano? Hai subito delle grandi perdite, hai passato momenti tristi  e tuttavia vai avanti silenziosamente? Se è così, il bellissimo Water Violet, che galleggia libero sulla superficie dei nostri corsi d’acqua, ti aiuterà a comprendere che l’afflizione ti purifica e ti innalza fino a un grande ideale, dove puoi imparare a servire i tuoi fratelli anche nell’ora della sofferenza; che stai imparando a stare assolutamente solo al mondo, sperimentando la gioia della libertà totale, e quindi del perfetto servizio verso il genere umano.
 
E quando ciò viene compreso, non si tratta più di sacrificio, ma della meravigliosa felicità di prestare aiuto in qualunque condizione. In più, quella piccola pianta ti aiuterà a comprendere che molto di ciò che ritieni triste e crudele nella vita, in realtà è per il bene di coloro che compatisci." questo testo ha un sacco di materiale da cui prendere spunto e andiamo a farlo.
 
Il primo aspetto che Bach sottolinea di WATER VIOLET è che queste persone sono grandi anime. Vi ricordo il paragrafo di Bach: “Sei una di quelle prodi anime che, coraggiosamente e senza lamentarsi, cercano ancora di servire i propri fratelli, sopportando la sofferenza con calma e rassegnazione, senza permettere all’afflizione di interferire con il tuo lavoro quotidiano? " questa Stessa idea Bach viene rafforza poco dopo in quello che dice in "Libera te stesso ", in un breve testo, "I dodici Guaritori", a cura di Epsom, in cui dice: "WATER VIOLET è un tipo di afflizione che appartiene solo alle grandi anime le quali, con coraggio e rassegnazione, sopportano stoicamente e senza lamenti la propria pena; esse non danno fastidio agli altri né permettono che ciò interferisca con il compito della loro vita. Qualità: gioia - difetto: afflizione." e un po' più tardi nei " Dodici grandi rimedi " insiste: “Quei pazienti calmi, sereni, coraggiosi e che non si lamentano mai, che nella loro malattia desiderano non essere di disturbo ad alcuno e lottano per guarire da soli WATER VIOLET li aiuterà."
  
Confrontiamolo per un momento con VERVAIN, su cui Bach fa notare che "È un rimedio per le persone con un chiaro sviluppo spirituale; che si sforzano di vivere una vita di altruismo e di servizio; eppure soffrono a causa della mancanza di qualche qualità come, per esempio, saggezza, coraggio, fermezza, tolleranza, ecc. Sono persone che, con discrezione e senza lamentarsi, fanno molti sacrifici e il cui desiderio e scopo nella vita è servire gli altri. In loro il motivo è abbastanza buono, ma mancano di qualità per perfezionare il loro lavoro."
  
I punti di somiglianza tra i due fiori sono diversi e tutti ci permettono di comprendere la simmetria e polarità che esistono tra questi due tipi floreali. Solo una pennellata attraverso le parole di Bach: WATER VIOLET: sono grandi anime, che cercano di servire i loro fratelli, senza lamentarsi sopportano la loro pena in silenzio; VERVAIN: una sviluppo spirituale chiaro, vive una vita di altruismo e servizio agli altri, discretamente fanno molti sacrifici. È bene tenere a mente le due idee dei testi sopra citati: il sopportare coraggiosamente in WATER VIOLET e lottare in VERVAIN. E questo spiega non solo l’introversione di uno e l’estroversione dell'altro, ma come il primo è in grado di impedire che le avversità interferiscano nel suo lavoro mentre il secondo si dà da fare per evitarle. Ma in aggiunta al fatto che, in WATER VIOLET, servizio è innato, la sua intenzione coincide con le sue azioni. Invece, in VERVAIN, è necessaria la volontà, perché il suo desiderio non è sempre coerente con il suo agire







5.   Water Violet: Afflizione silenziosa
Bach dice: “Hai subito delle grandi perdite, hai passato brutti momenti e tuttavia vai avanti silenziosamente?" è interessante l’aspetto clinico della reazione WATER VIOLET nei contrasti: non si ferma, continua a progredire ma lo fa silenziosamente, senza disturbare o coinvolgere nessuno. " Queste persone si prendono tutto ciò che viene, dolore, avversità, difficoltà, con un coraggio pacato e silenzioso, non si lamentano né si commuovono per loro stessi, ma sono pazienti, sanno cosa vogliono e cercano di disturbare il meno possibile gli altri. Preferiscono stare soli sia in salute che nella malattia."( Nora Weeks ) Punto che Bach riafferma nei “Dodici Guaritori e altri rimedi”, nel 1936 “Per coloro che, indipendentemente dal fatto di essere in buona salute o malati, preferiscono restare soli. "

In quel punto ho la sensazione, nell’ascoltare queste personalità in consultazione o riflettere sulle loro storie, che il tipo WATER VIOLET, davanti alle disgrazie, invece di protestare o ribellarsi davanti a loro si ritira a trattare da solo con Dio circa il suo problema e dolore, perché, "il linguaggio che il più sente, è solo l’amore silenzioso" (San Giovanni ella Croce), cioè la sua scelta per il silenzio è l'atto di creare uno spazio personale di dialogo con il trascendente.
 
Ma, ancora più rivelatrice è la spiegazione delle cause della reazione emotiva di afflizione: grandi perdite, tempi tristi. È come se Bach ci faccia notare che qui, in questo tipo floreale, il calo di energia non si collega alla vita quotidiana e ancor meno, a momenti precisi e piccoli commiati, come accade in GENTIAN, ma a tutt'altro, a qualcosa che si avvolgerà  con l'esistenza stessa e il suo destino. Un intreccio che sembra parlarci della natura di un amore vissuto in un'epoca attraversata dalla pena e da un dolore che non si spiega con le circostanze esterne e quotidiane, ma con un coraggio psicologico interiore e da sentimenti legati a temi trascendenti. Una profonda inquietudine che compare, non trova conforto ma che non è condivisa, come se la solitudine fosse un destino piuttosto che una risposta, e che non riguarda solo lo psichico, ma soprattutto l'anima. "Scrivo, triste, nella mia stanza tranquilla, solo, come sono sempre stato, solo come sempre sarò." (Fernando Pessoa)
 
Un punto essenziale dello sguardo di Bach su WATER VIOLET è considerare che le persone di questo tipo floreale si stanno purificando attraverso la loro afflizione. Vale a dire, la pena che li pervade è un modo che l'anima usa per imparare a migliorare la sua condizione. E, questo compito, ha uno scopo: elevarsi a “un grande ideale, dove puoi imparare a servire i tuoi fratelli anche nell’ora dell’afflizione (…) imparando a stare assolutamente solo al mondo, sperimentando la gioia della libertà totale, e quindi del perfetto servizio verso il genere umano”(Bach) e, tutto questo processo che attraversa il dolore e la tristezza, “… ti aiuterà a comprendere che molto di ciò che ritieni doloroso e crudele nella vita, in realtà è per il bene di coloro che compatisci”.
 
È curioso come Bach pone, in modo molto radicale, il fatto che raggiungere la perfetta solitudine ("A loro piace molto stare da soli.",Per coloro che vogliono essere lasciati da soli, forse anche andare via e stare tranquilli.." Bach) e la libertà totale, siano traguardi il cui scopo, per la persona, è privo di un beneficio individuale. Al contrario, tali frutti sono destinati a servire gli altri. E, tuttavia, la sua natura non è quella di coinvolgersi e compromettersi affettivamente con gli altri. ("Non si attaccano molto nemmeno alle persone più vicine." Bach). Quindi, se invece di continuare a guardare WATER VIOLET in funzione di una caricatura semplicistica e poco veritiera, iniziamo a vederli così come Bach li capiva, vedremo che queste personalità sono " Gentili, quiete, colte e raffinate, sono anche padrone del proprio destino e guidano la propria vita con serena determinazione e convinzione." e , " fanno tutto senza parlare in modo arrogante, ma in maniera gentile, tranquilla e calma affinché gli altri non soffrano a causa del loro orgoglio, anche se essi stessi possono soffrire molto." (Bach)
 
In questo modo, la sua difficoltà di impegnarsi in relazioni profonde cessa di essere un difetto per iniziare ad essere considerata una disposizione a un lavoro di vita che li porta ad essere qualcosa "... più simile ad un angelo che a un uomo, passando tra i Compagni come un soffio di vento caldo o un raggio di sole glorioso, benedicendo tutti." (Bach)







6.   Water Violet: Lo sguardo di Lluis Juan Bautista
Vorrei condividere un testo del Mto. Lluis Juan Bautista su WATER VIOLET. "Leggendo le indicazioni di questo fiore non si trova alcun aspetto di quelli comunemente chiamati negativi. Occorre guardare attentamente per rendersi conto delle seguenti caratteristiche: molto indipendenti... praticamente liberi dalle opinioni degli altri. ... si allontanano dalla gente...
 
Non è facile avvicinarsi allo stato WATER VIOLET, e tanto meno "entrare", e anche se fisicamente è vicino, se non gli interessa, può rimanere molto lontano. Certamente, rendendosi conto di tutto ma senza farsi coinvolgere; udendo ma non ascoltando, e alla fine, quando abbiamo finito di parlare, ottenere per risposta la terribile e indifferente domanda: "e…?". Nonostante ciò, la sua pace e tranquillità sono una benedizione per coloro che li circondano, e per questo sono buoni consiglieri a condizione che la persona non cerchi di attaccarsi, nel qual caso si allontanano e apparirà la distanza e la freddezza.
 
La sua distanza può tradursi in indifferenza incomprensibile per gli altri, come mantenere un'indipendenza totale rispetto a tutto, e quanto più è la questione "bassa", "primaria" o "terrena", ancora maggiore è il problema.
  
Questo è un fiore attraverso cui l’orgoglio può essere espresso, e credo che abbia difficoltà ad accettare il suo ruolo nel mondo per paura di incontralo, ma soprattutto con l'orgoglio spirituale. Forse è per questo che è consuetudine che una persona caratteristica di questo fiore eserciti la sua leadership - per la quale è molto ben dotata – da dietro le quinte.
 
Credo che gran parte delle difficoltà delle persone caratteristiche di questo fiore, siano che sono abituati a fissare e a desiderare soltanto un aspetto delle cose, che considerano migliore, più elevato. È come se lo yin e lo yang fossero interessati a una parte e rifiutano l'altra, cercando di sviluppare quella. Ma per la sua perplessità quanto più aumenta una, più aumenta l'altra, perché solo così è possibile la totalità, l'equilibrio e l'unità. È una ricerca di pienezza, ma la pienezza contiene tutto, anche se possiamo scegliere da dove agire.
 
Bach ha scritto: " spesso intelligenti e di talento ", e per questo non dovremmo confondere la "vanità" di "vanus", falso, vuoto; di colui che cerca di fingere ciò che non ha, perché questo non è il caso di WATER VIOLET, con l'orgoglio che può corrispondergli.”







7.  Water Violet: Luoghi dell’anima
Ci sono luoghi che hanno fascino e altri che emanano mistero. Ci sono anche quelli carichi di memorie minacciose, dove la tragedia sembra essere l'essenza della natura che li abita. Siano scuri o luminosi, ampi o ridotti, selvaggi o gentili, non c'è spazio che non abbia un’anima. Anche quelli artificiali e destrutturati, ce l'hanno. Da parte mia, sono solito percorrere gli spazi come se fossero strade attraverso i quali transitano i miti. Si tratta di dare loro, in questo modo, un valore sacro e un significato reale per la mia vita. Non vedo in loro cemento o verde, marciapiedi o strade, angoli o pareti, ma il campo dove avviene la liturgia del camminare, non solo nella sua versione materiale ma spirituale come viaggio dell'anima per la vita. Ci sono siti, naturalmente, che mi prendono più di altri e, in questi casi, di solito riflettono aspetti di ciò che sono. Uno di questi è l'Escorial, là nelle vicinanze di Madrid, sede finale di re Ferdinando II, casa dei re vivi e morti, disegno della mappa del cielo sulla terra.

Chi l’ha attraversato non sarà potuto rimanere estraneo al risuonare con quell'aria introspettiva, lenta e monastica che lo abita. Quella bellezza ascetica della retta che, tuttavia, racchiude nel suo interno, altre geometrie più strettamente legate alla curvatura dell’orazione rispetto alla linearità della preghiera, alla supplica del canto rispetto alla disciplina della penitenza, all'apertura verso l' infinito rispetto alla restrizione del transitorio. Non è un palazzo nel senso dello sfarzo che questa parola racchiude. Assomiglia a un santuario di riflessione e saggezza. Non per niente, nel suo cuore geografico, si trova la biblioteca. Una biblioteca che raccoglie, nel suo seno, libri sacri, saggezza mistica, alchimia, astrologia e filosofia perenne.
  
Le sue stanze non inducono a correre, ma alla quiete, al passo tranquillo, al pacifico vagabondare. Mi è facile comprendere il fatto che esistono corrispondenze molto reali tra il visibile e l'invisibile, il celeste e il terreno, la materia e lo spirito, il corpo e l'anima, i pianeti e i metalli. E questa percezione fa sì che, ogni volta che visito questo posto, non posso smettere di ammirare il gioco delle luci e delle ombre che racchiude il suo complesso e pensare che la sua struttura e il suo progetto siano un'immagine architettonica molto vicina alla realtà interiore di WATER VIOLET, dove il quotidiano e il divino si armonizzano.







8.  Water Violet: La bellezza
In un interessante testo Bach affronta la questione della WATER VIOLET per quanto riguarda il distacco e l'orgoglio. Si tratta de "I dodici Guaritori e i quattro aiutanti ". Lì, tra le altre cose, sottolinea il fatto che sono "... persone splendide nella mente e spesso nel corpo." E, in linea di principio,  tocca un punto essenziale, per me, di WATER VIOLET: la bellezza. C' è un rapporto stretto, a questo punto, con la mitica Afrodite che era non solo la dea della bellezza, ma dell'amore, del desiderio, della lussuria, del sesso e della riproduzione, come se tutti questi tratti fossero associati tra loro, determinando una buona ragione per riflettere.

Per i neoplatonici, e per i cristiani che seguirono questa dottrina filosofica, bisognava distinguere due Afrodite: Urania e Pandemos. La prima era legata all'amore nel corpo e nell’anima (e alla bellezza nel corpo e nell'anima) mentre, la seconda, all'amore carnale (e alla bellezza materiale). Ma, comunque, l'aspetto sensoriale e percettivo era un elemento comune in entrambe le immagini della bellezza. San Tommaso D' Aquino, giustamente, definisce il bello come tutto ciò che piace alla vista e si può aggiungere, da parte nostra parte, che questa gioia o attrattiva è, di gran lunga, un'esperienza soggettiva, al punto che ci sono vari autori che sostengono che la bellezza è negli occhi di chi guarda.
  
Ma, nonostante sguardi diversi, WATER VIOLET sembra essere una fonte di piacere universale, senza dubbi per nessuno. Ora, facciamo un piccola diagnosi differenziale. VERVAIN, anche, è un amante della bellezza e possiede, in generale, un profondo senso estetico, ma molto più intrecciato all'armonia del pensiero o di un discorso, che ad affascinanti attributi materiali. Tuttavia, la sua inclinazione verso il mentale gli impedisce di rimanere imprigionato dalla bellezza carnale, mentre WATER VIOLET lo fa con la bellezza spirituale. Se torniamo alla frase di Bach che inizia questo post "... persone splendide nella mente..." comprendiamo la ragione perché i tipi VERVAIN sentono una forte attrazione e seduzione per le personalità WATER VIOLET. Ciò è dovuto, non solo a una questione di polarità che esiste tra questi tipi floreali, ma anche perché VERVAIN ammira la bellezza che WATER VIOLET incarna, desidera che l'energia venusiana di questo fiore lo abbracci.







9.   Il ritratto di Water Violet
La reazione alla malattia è di solito un buon criterio per vedere come è ognuno di noi. WATER VIOLET, di fronte a questo evento "... potrebbe essere un po’ orgoglioso e solitario (…)  Anche in tal caso sono molto coraggiosi e cercano di lottare in solitudine, senza aiuti, per non disturbare o preoccupare quelli che stanno intorno." (Bach) " Sopportano l’avversità e la malattia in modo calmo, tranquillo e coraggioso, senza lamentarsi."

Qui abbiamo uno schema della personalità WATER VIOLET: orgogliosa, distante, silenziosa, calma, coraggiosa, lotta sola, preferiscono non avere aiuto, non vogliono impensierire o rovinare con i loro problemi, resistono alle avversità senza lamentarsi e in un modo calmo, sereno e coraggioso. In altre parole, di fronte alla malattia e alle difficoltà, dispiegano una grande forza: sono persone di temperamento. A questo ritratto potremmo aggiungere altre pennellate: equanime, raffinata, riservata, autonoma, capace di gestire i conflitti della vita in modo competente. Ma, come AGRIMONY, e anche se per motivi diversi, sono persone che non si riesce a conoscere a fondo, in parte per la loro mancanza di spontaneità, in parte a causa della loro riservatezza proverbiale e, inoltre, per la barriera che sollevano per impedire che si verifichi un contatto caldo e fluido nelle loro relazioni. Questo non significa che non partecipino ai circoli sociali o che manchino di empatia. Al contrario, essi intervengono, ma mantengono sempre una posizione di dignità, che non dimenticano di esercitare, un atteggiamento che rivela la loro convinzione di occupare un posto più alto nel concerto del gruppo in cui si muovono. Per WATER VIOLET la dignità non si dimentica, come non si dimentica di respirare o di amare.







10.   Water Violet: Il silenzio, l’impenetrabilità
Stamattina mi sono svegliato pensando a WATER VIOLET, nella sua maniera calma di generare distanza dagli altri e nel suo silenzioso orgoglio. E, mentre cominciavo a mettermi in moto, immaginavo quella sensazione di inaccessibilità che lui provoca nelle persone con cui interagisce, regolarmente. E mi è venuta in mente la parola “impenetrabilità” che è un concetto che è sempre presente quando rifletto su questo fiore. La mia mente ha vagato per un po’ in molti luoghi, che non ricordo, ma alla fine si è fermata nell'idea, che nasce dall'osservazione clinica, che, WATER VIOLET tenta di esprimere il trascendente e l’ineffabile, cioè tutto ciò che è impossibile manifestare in modo esplicito con parole, attraverso il suo silenzio.

Come se il silenzio fosse la metafora di questo fiore, per rivelare la sua ricerca del sublime. Come fa una persona a far conoscere la sua esperienza del trascendente, quando questa esperienza è impossibile da esprimere a parole? Con metafore, come fanno i poeti e i mistici. Ma le metafore non si inscenando solo con parole, anche con musica, movimento, gesto, colore, forme o silenzio. Pertanto, la distanza e il silenzio WATER VIOLET non bisogna ridurlo all'orgoglio o al classismo di sentirsi superiore, ma sono un’unica drammatica domanda che ci si può porre: come materializzare l'immateriale, come raccontare ciò che non è possibile in dire?
 
Per questo, WATER VIOLET, preferisce il "l’amore silenzioso", il silenzio. È come se la frase di Jorge Luis Borges si facesse carne nella sua vita: "Non parlare se non puoi migliorare il silenzio." Per questo, Bach, chiude la sua riflessione su questo fiore dicendo: “Sono anime coraggiose che sembrano conoscere il proprio compito nella vita, e lo eseguono con volontà tranquilla e salda", una volontà così diversa da quella solida, impositiva ed urgente di VERVAIN, che deve imparare da WATER VIOLET ad ammutolire.






11.   Water Violet: I punti critici
In "I dodici rimedi del dott. Bach dal punto di vista di un profano" Nora Weeks parlando della distanza che WATER VIOLET di solito si prende dagli altri commenta che "questa fase distante, orgogliosa, silenziosa non è così frequente, ma è molto chiara." Credo che sia un interessante punto di vista che mette sul tappeto il fatto che questo atteggiamento è un periodo, e sembra non molto comune, piuttosto che una caratteristica costante della sua personalità. Ma questo, ci pone di fronte alla situazione di pensare all'altro lato, all'altra fase: vicino, umile, comunicativo. Sarà così?

Tuttavia, continua Nora a dire più avanti che "sono silenziosamente orgogliosi del loro distacco, di come sono capaci di badare a se stessi, delle loro abilità (che sono molto grandi), della loro capacità di superare le difficoltà. Sono orgogliosi della loro famiglia, sono fieri perfino di essere orgogliosi. Fanno tutto senza parlare in modo arrogante, ma in modo gentile, silenzioso e calmo, affinché gli altri non soffrano a causa del proprio orgoglio, anche se loro stessi possono soffrire molto. Una volta superato questo orgoglio, sono senza dubbio delle persone eccellenti ". Da parte sua Bach, in "I Dodici Guaritori e altri rimedi", fa riferimento alla circostanza che sono " Sono persone molto tranquille, che non amano farsi notare, parlano poco e in modo garbato. Molto indipendenti, capaci, hanno fiducia in se stesse e sono quasi completamente libere dalle opinioni altrui. Se ne stanno in disparte, lasciano in pace gli altri e vanno avanti per la loro strada. Spesso sono intelligenti e piene di talenti. La loro calma e la loro serenità sono una benedizione per chi li circonda. " al di là dei tratti che ci fanno pensare a polarità con altri fiori, come ad esempio con CHICORY, di fronte a questi comportamenti uno può chiedersi: che cosa c’è di sbagliato in questi personaggi che Bach descrive come un elenco di virtù?
  
Se esaminiamo la letteratura floreale, incluso Bach, vedremo almeno tre punti critici su WATER VIOLET: individualismo, solitudine e orgoglio. Vediamo cosa dice Bach.
 
1) "Le conseguenze dell'Odio sono la solitudine, un carattere violento incontrollabile, crisi nervose e stati di isteria." Ci sarà in fondo all'ombra di WATER VIOLET qualche sequenza di odio? Risulta difficile considerarlo, ma vediamo un po' la questione. L' odio è un sentimento vincolante, genera una connessione. Provoca sempre delle conseguenze relazionali che legano la persona che lo sente agli altri. A volte questo legame è la vendetta, ma indipendentemente dalla natura che ha, una persona odia quello che gli interessa. D'altra parte odiare è una maniera di autoaffermarci e c'è un filo che lega questo sentimento con l'orgoglio. C'è una situazione propria della psicologia maschile che spesso ha richiamato la mia attenzione: la vicinanza che esiste negli uomini, tra l'energia del conflitto e l'energia dell’intimità. Possono discutere fortemente e, allo stesso tempo, bere insieme o bere insieme e poi iniziare a litigare. Non voglio abbondare con esempi, solo mettere in luce la vicinanza dell’intimità e dell'odio e di come la distanza serve tanto per evitare l'uno e l'altro.
  
2) "Ci sono due punti essenziali che il guaritore deve sempre tenere in considerazione quando aiuta un paziente. Il primo è quello di promuovere la propria individualità e il secondo è insegnare a guardare avanti. Una volta che siamo davvero la nostra individualità, la nostra personalità, quando abbiamo imparato a "essere fedeli a noi stessi", la malattia non può influenzarci. Quando l'anima, la mente e il corpo sono in armonia, la malattia viene superata." "Dobbiamo imparare a sviluppare seriamente l'individualità secondo i dettami della nostra Anima, a non temere nessuno e a fare in modo che nessuno interferisca (o ci scoraggi) nello sviluppo della nostra evoluzione, nell'adempimento del nostro dovere e nell'aiuto ai nostri simili, ricordando che più avanziamo, più diventiamo una benedizione per coloro che ci circondano."
Senza dubbio l'individualità è un valore che WATER VIOLET difende e il suo rifiuto di ogni influenza è al servizio del cercare di essere fedele a se stesso. Ma come riuscire ad armonizzare il coltivare questa individualità con la necessaria comunicazione e “il noi” che l'evoluzione richiede?
  
3) " L' orgoglio è dovuto, in primo luogo, alla mancanza di riconoscimento della scarsa importanza della personalità e della sua totale dipendenza dall'Anima e che tutti i successi che si possono avere non sono propri ma che sono benedizioni concesse dalla Divinità interiore; in secondo luogo, è dovuto alla perdita del senso della misura, della piccolezza di una persona all'interno del disegno della creazione. Poiché l'orgoglio si rifiuta sempre di cedere con umiltà e rassegnazione alla Volontà del Grande Creatore, commette azioni contrarie a tale volontà." "L' orgoglio, che è arroganza e rigidità mentale, darà luogo a malattie che producono rigidità e intorpidimento del corpo." Qui un'altra questione di diagnosi differenziale. WATER VIOLET si irrigidisce nelle articolazioni, VERVAIN nella muscolatura. Le articolazioni di solito hanno a che fare con la comunicazione, i muscoli con la memoria.
"Se ci assale l'Orgoglio, cerchiamo di renderci conto che la nostra personalità in se stessa non è nulla, che non è in grado di svolgere alcun buon lavoro o servizio accettabile, o di resistere ai poteri dell'oscurità, a meno che non sia aiutata da quella Luce che proviene dall'alto, la Luce della nostra Anima; sforziamoci di percepire un barlume dell'onnipotenza e il potere impensabile del nostro Creatore, il quale crea in totale perfezione un mondo in una goccia d'acqua e sistemi dietro sistemi di universi, e cerchiamo di renderci conto della relativa umiltà che dobbiamo avere e della nostra completa dipendenza da lui. Impariamo a rendere tributo e a rispettare i nostri più elevati umani; dovremmo riconoscere più infinitamente la nostra debolezza con la maggiore umiltà di fronte al Grande Architetto dell'Universo!"
 
Ho citato queste frasi per riflettere su questi temi e aprire gli occhi agli aspetti del fiore che è necessario considerare nuovamente.







12.   Water Violet: Una storia di vita complessa
La personalità WATER VIOLET coltiva la semplicità, ma la sua storia di vita è complessa. Cercano di elevarsi, si rifugiano nel loro mondo, rifiutano l'intromissione e l’interferenza, desiderano la pace e la solitudine, preferiscono vivere nell'armonia di un mondo delicato, apollineo, raffinato ed estetico, sono sufficienti a loro stessi e raramente chiedono o accettano aiuto, si sentono più saggi di tutti gli altri che li circondano e questo li porta a sentirsi superiori e portatori di una nobiltà speciale. Tuttavia, nonostante questo atteggiamento o forse proprio per questo, risvegliano negli altri un certo incantesimo, ispirazione, magnetica ed eccitante. Non passano mai inosservati. Di fronte a questo panorama ci si può chiedere quale è la lezione che porta l'anima sulla terra e che deve imparare. Se siamo coerenti con quello che Bach insegna, vediamo che la difficoltà di questo tipo floreale è nell'individualismo, nell'orgoglio, nella incomunicabilità o nella chiusura.
  
Quest'ultimo è un dato significativo, dato che il raccoglimento e la solitudine a cui si rivolge WATER VIOLET sembra trasmettere l'idea che si sente esiliato sulla terra, che il suo appartarsi dal mondo non è solo per orgoglio, ma che si sente straniero. Di fronte a questo fatto Bach ci dice che la lezione di questo fiore è il servizio per l'umanità. Ma non qualsiasi servizio, ma un servizio perfetto. E, per questo, deve sentirsi completamente incarnato.
  
Esiste un altro lato. Molte volte ho pensato quando ho osservato nella clinica una di queste personalità che sono anime che sono in questa vita a malincuore e con un certo dispiacere. Che preferirebbero essere altrove. Sono anime grandi che sanno della natura della vita terrena e dei conflitti del mondo e si chiedono perché Dio gli ha dato da affrontare questa tribolazione. "Ma il semplice dovere umano li obbliga a tornare per aiutare i suoi compagni, per assorbire l’ondata di pena e di lavoro con amore verso una vita migliore. È l'impegno di tornare e coinvolgersi nel mondo ciò che conduce alla gioia intensa della completa libertà” (Julian Barnard). Si può supporre che sono anime compassionevoli che ritornano per aiutare altre anime meno evolute, e forse lo sentono nel loro cuore, ma in realtà, sono anime che devono imparare ancora la grande lezione che il dolore non è crudeltà o punizione, ma l’occasione di purificazione e di apprendimento.







13.   Water Violet: Genitori, figli e famiglia
Julian Barnard, fa un commento suggestivo sui figli WATER VIOLET che vale la pena di includere in queste riflessioni. Dice, nel suo libro "Fiori di Bach. Forma e funzione" quanto segue :" tranquilli, autosufficienti, intelligenti e più maturi della loro età e spesso indipendenti dalla famiglia. Non è difficile intuire che bambini simili, se nati in famiglie che non rispettano e non ne capiscono il bisogno di privacy e di solitudine, possono diventare profondamente infelici. I genitori che consentono ai figli di sviluppare la propria indole invece di imporre i valori degli adulti o i vecchi modelli comportamentali della famiglia, sono degni di ammirazione. Bach tornò più volte sull’argomento sottolineando la necessità di evitare interferenze con l’individualità dei figli ( Libera te stesso, capitolo primo; Cura te stesso capitolo cinque). Il privilegio di un genitore”, scrive, “sta nel permettere ad un’anima di entrare in contatto con il mondo per amore dell’evoluzione… ogni possibile libertà dovrebbe essere conferita ai fini di uno sviluppo privo si ostacoli”. Il controllo arbitrario, la manipolazione e la falsità sono particolarmente offensivi per la persona WATER VIOLET. “ d'altra parte,"l'egoismo dei genitori può essere considerato come una forma di inquinamento emotivo, analogo a quello fisico del mondo esterno."
 
Tra i molti temi in sospeso che si dovrebbe sviluppare nella Terapia Floreale, uno è, sicuramente, vedere come i differenti tipi floreali influenzano in quanto genitori i loro figli e come i figli, con le loro personalità, influenzano i loro genitori. Ecco un esempio della penna di Julian, che può servirci come motivazione per andare avanti questo lavoro. Sono anni che lavoro nella costruzione, basata sull'osservazione clinica, dei tipi di famiglia in relazione alla tipologia floreale. Tuttavia, mi sono imbattuto in una realtà singolare. Sembra che vi sia una difficoltà nel definire ogni singolo sistema familiare basato su un guaritore. In astratto è possibile, ma scendendo alla realtà della clinica, il lavoro sembra perdere congruenza e prevedibilità.
 
È che dietro alla famiglia, che è un'istituzione culturale che porta tutti i mali e i conflitti della società, c'è un ordine più antico, autentico e potente: la tribù. Uno si separa della tribù per formare famiglia e la famiglia è un sistema di credenze, un'armatura che ci ripara e ci aggrega ad un'appartenenza che, in generale, interferisce nel nostro lavoro di essere fedeli a noi stessi. I nostri genitori e gli anziani ci conformano in base ai loro desideri, aspirazioni, paure e mandati. Penso che sarebbe più appropriato pensare ai "Sette aiutanti" come immagini di modelli familiari e i Guaritori come modello di "tribù". Non credo che negli anni che mi restano da vivere, come dice la canzone, ho la lucidità e la perseveranza nello sviluppare un progetto di scrittura che risponda a tali questioni, ma sono sul tavolo.







14.   Water Violet: L’archetipo del monaco
Oggi vorrei dare uno sguardo d'insieme a WATER VIOLET, ma da una prospettiva dinamica. Qual è la peculiarità centrale di questo tipo floreale? Dal mio punto di vista la comunicazione interpersonale, questione che possiamo mettere in relazione con CHICORY che deve imparare a sviluppare l'amore interpersonale (amare senza possedere) e con VERVAIN a cui tocca imparare la comunicazione interpersonale. E queste differenze tra WATER VIOLET e VERVAIN risiedono nel fatto che, nel primo, la sua struttura si basa su un allontanamento dagli altri ma un grande centramento su sé stesso, mentre, il secondo, va verso gli altri e le sue fondamenta trovano rifugio nella sua mente e nella sua volontà. WATER VIOLET possiede un potente asse interno ed è per questo che la sua colonna vertebrale soffre quando le sue emozioni sono guardate male, mentre VERVAIN sopporta le sue gambe e le sue spalle.
 
Allora WATER VIOLET insegna in modo sottile ma prodigioso a riunire e articolare ciò che siamo con noi stessi e ciò che siamo nelle relazioni con altre persone. A quel punto la comunicazione appare come il percorso fondamentale per WATER VIOLET, per evolvere.
 
In molte occasioni si confronta WATER VIOLET con l'archetipo dell'eremita o dell’asceta. In realtà è più preciso fare il collegamento con quello del "Monaco", perché l'eremita stabilisce una barriera dietro la quale si salva e offre, in una sorta di narcisismo giustificato dalla meditazione, la preghiera e il consegnarsi a Dio. Da parte sua, il Monaco, invece, vive, prega e lavora nella comunità. E di questo tratta WATER VIOLET: stare nell'intimità della solitudine per immergersi nelle profondità di sè stessi e condividere il mondo, in cui si abita, da quegli abissi dilatati dell'anima.
 
Con tale visione, prendere questo fiore apre il nostro cuore agli altri, a stabilisce rapporti interpersonali completi e gode della compagnia degli altri, mostra il nostro interno e permette che la nostra anima sia collegata in un vasto dialogo con altre anime.







15. Water Violet: Riassumendo con le parole di Raúl Pérez
Forse uno dei più acuti e abili studiosi del repertorio di Fiori di Bach è il maestro Raul Perez. Voglio condividere con voi il suo bellissimo e nutriente libro "Remedios florales de Bach : repertorio de síntomas y observaciones clínicas", (un testo di lavoro che non dovrebbe mancare nella biblioteca di ogni terapeuta floreale), quello che dice lui su WATER VIOLET.
 
Aspetti negativi e sintomi caratteristici
  • Fondamentalmente è una struttura di personalità introversa che, quando si sente male, non lo manifesta. Sono disposti ad aiutare gli altri, ma non chiedono aiuto per se stessi. Il suo motto potrebbe essere: "Vivi e lascia vivere".
  • Quando si trovano in uno stato di squilibrio, iniziano a isolarsi. Di per sé sono ermetici, si ritraggono e hanno una apparenza molto superba, non si coinvolgono emotivamente, e se lo fanno sono superficiali, non si compromettono. Hanno molta ricchezza interiore, ma hanno difficoltà a mostrare le loro emozioni.
  • Desiderano stare soli e si sentono a proprio agio in questo stato. Tuttavia, quando il grado di isolamento è profondo e prolungato, finiscono per soffrire di solitudine, ma non lo dimostrano né chiedono aiuto. Non nascondono la loro sofferenza come AGRIMONY, che mette la "maschera" e sembra felice e allegro. Il suo viso può essere serio e inespressivo, e se gli viene chiesto cosa gli succede, dice semplicemente "niente" e non aggiungono alcun dettaglio.
  • In alcuni casi, soffrono di depressione per non essere in grado di esprimere i propri sentimenti. Non sono consapevoli di essere arrabbiati, contrariati o infastiditi e per questo sono inclini a "somatizzare" queste emozioni nel loro corpo.
  • Evita le dispute perché lo esauriscono.
  • Grande introversione e difficoltà per il contatto profondo.
  • Gli altri trovano difficile rompere la barriera e avvicinarlo.
  • Non mentono, ma nascondono informazioni per la loro tendenza ad essere riservati. Quando arrivano a raccontare qualcosa lo fanno in modo superficiale e selezionando molto bene a chi dirlo.
  • Personalità con un certo grado di rigidità e "controllo emotivo", che non possono esprimere i loro sentimenti. A volte presentano caratteristiche di orgoglio e vanità.
  • Prenotazione interna, ritiro. Sentimenti di superiorità rispetto agli altri, ma senza ostentazione. Non si desidera comandare o dominare (in realtà è inorridito dal dominare, cosa che VINE ama).
  • Sono persone coraggiose. Possono aver dato molto agli altri e poi sono rimasti soli anche se non si lamentano per questo (come farebbe CHICORY). Danno un'immagine di grande indipendenza, ma in realtà diventano sempre più solitari, riducendo costantemente il loro contatto con gli altri.
  • Sono suscettibili a tutto ciò che riguarda il proprio spazio, così come sono molto rispettosi dello spazio dell'altro. Hanno una grande consapevolezza di ciò che è privato e ciò che è pubblico. Rispettano la privacy, non chiedono e non vogliono che le persone gli chiedano.
  • Sono brave persone e, generalmente, più evolute degli altri. Tuttavia non faranno nulla per farlo notare. Sono molto utili ed efficaci. A volte sembrano arroganti (per la loro distanza e riservatezza con gli altri), ma in realtà non lo sono.
  • Di solito svolgono compiti per altri, sono calmi e premurosi con gli altri. Tuttavia non sono sottoposti come CENTAURY. Se percepiscono l'abuso o l'aggressione dagli altri, si ritirano ma non combattono perché odiano la violenza e non amano discutere. Non si lamentano mai di quello che fanno, sono persone molto pazienti e, a causa del loro ermetismo, cercano di nascondere i loro sintomi per non preoccupare nessuno.
  • Tendono a soffrire di malattie ossee, reumatiche, articolari e anche patologie che portano all'isolamento quali perdita dell'udito, della vista e della mobilità.
                         
Aspetti positivi e applicazioni terapeutiche
  • Aiuta il paziente a legare le emozioni con il pensiero, migliorando la comunicazione dei propri aspetti emotivi.
  • Sviluppa umiltà, amore e saggezza.
  • È un rimedio molto efficace per i solitari. Li fa uscire al mondo e lasciarsi andare: in casa, nel lavoro, nelle relazioni sociali, ecc. Per superare l’introversione e godere di un maggiore contatto con il mondo.
  • È uno dei fiori più importanti per il trattamento dell'autismo (all'interno del sistema Bach), anche se si deve associare spesso con altre essenze, nel trattamento di questa complessa patologia.
  • Libera dal rimpianto (che è il modo in cui si manifesta la depressione di WATER VIOLET). Il dolore viene liberato attraverso le lacrime, e genera sollievo.
  • I bambini WATER VIOLET in stato positivo vedono il mondo e non vogliono piegarsi a certe cose che li disgustano, per esempio giocare con le armi. Non piacciono loro nemmeno giochi con componenti aggressive e, di solito, preferiscono giocare da soli. Non rispondono alle caratteristiche banali e convenzionali e hanno una consapevolezza innata di ciò che significa vivere in questo mondo. Non si deve credere che siano timidi. Sono piuttosto tranquilli e discutono le questioni molto razionalmente, parlando dolcemente, senza alzare la voce.
  • Non interferisce con gli affari altrui.
  • Per coloro che non possono piangere (anche se vogliono). Soprattutto uomini.
  • Per tutti i tipi di patologie in cui la rigidità accompagna i processi in cui la mobilità è persa, sia per l’età avanzata, sia per postumi traumatici, emiplegia, disturbi reumatici, ecc. In tutti questi casi WATER VIOLET funziona come flessibilizzante, e può essere usato sia in forma orale che con applicazioni locali. Va sottolineato inoltre che, come è stato detto il concetto di "rigidità dinamica" in essenze come VERVAIN, IMPATIENS e VINE,  in questo caso il tipo di rigidità trattata con questa sostanza è la cosiddetta " rigidità statica " (Orozco), caratterizzata dal manifestarsi in forma cronica e per essere "fredda" senza la componente infiammatoria.
  • Permette di imparare le cose emotivamente e non dalla conoscenza, mettendo in correlazione le emozioni con le conoscenze. Per le persone che razionalizzano i loro sentimenti.
  • Può essere usato in una formula per il trattamento della Sclerosi Multipla, utile per lavorare le limitazioni sensoriali e motorie e, indipendentemente dal fatto che il paziente abbia o meno questo tipo di personalità strutturale.
  • Ripristina l'equilibrio tra: mondo interno-mondo esterno o tra introversione-estroversione, facilitando molto di più la possibilità di comunicare. Attraversano la vita con eleganza e dignità interna.
     
 
 

 
 
 
   
 
Scritti tratti da https://www.facebook.com/eduardohoracio.grecco   26/7/2017
Liberamente tradotto da Antonella Napoli - Le parti in neretto, i titoli e la formattazione non sono dell'autore, ma le ho inserite per una più veloce e scorrevole lettura



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La floriterapia non è una terapia medica, non costituisce diagnosi e cura medica e non la sostituisce in alcun modo. Le essenze floreali non sono farmaci e non hanno alcun effetto biochimico sull'organismo, ma agiscono solo sugli stati d'animo a livello emozionale in quanto non contengono particelle attive. Tutti gli esperimenti di autocura, interruzione o di riduzione arbitraria del dosaggio di farmaci prescritti, condotti al di fuori del controllo medico, ricadono esclusivamente sotto la responsabilità di chi li effettua.
Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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