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Antonella Napoli
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Il lato vaginale della sessualità (Eduardo H. Grecco*)

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Ho fatto di me ciò che non ho saputo, e ciò che avrei potuto fare di me non l'ho fatto.  Fernando Pessoa.



La sessualità ha diverse facce e forse Sigmund Freud è stato colui che ha messo in chiaro questa cosa, con una nitidezza che può offendere nel momento in cui la verità non è una cosa che la coscienza gradisce comprendere. Ma, anche se la coscienza tace e la memoria dimentica, il corpo ci ricorda sempre che questa espressione della vita umana rappresenta un cammino dove l'anima e la personalità convergono, a tal punto che, fare l'amore è, come dicevano le antiche donne taoisti, un contributo all'armonia dell'universo.
È  molto curioso che, mentre la sessualità è stata oggetto di indagine e di scrittura tra i vari pensatori della filosofia, della psicologia e delle scuole di guarigione, nei primi decenni del secolo scorso, Edward Bach non ha mai scritto questa parola nei suoi elaborati o nelle sue lezioni . E, per un uomo della sua statura ed apertura, non credo che possa essere stata la paura di affrontare un problema che avrebbe creato irrequietezza nella società del suo tempo . Ma qualunque sia la ragione , il fatto è che il tema sessuale è assente nella sua riflessione, sia dottrinale che clinica e sembra opportuno approfondire alcuni aspetti della realtà della sessualità come un percorso di evoluzione (quando è vissuta pienamente).
In un mio libro  "Sesso , amore ed essenze floreali" ho lanciato l'idea che il corpo sa prima che la coscienza diventi consapevole e che i genitali sanno prima del resto del corpo . Ma non i genitali concepiti nella loro sola materialità fisica, ma nella loro natura di bussola emotiva, i genitali come uno spazio di amore,  i genitali ricchi di anima.

Assegnare un'anima ai genitali li individua e dà loro un senso che va oltre il biologico e lo psicologico . Quando gli uomini e le donne voltano le spalle a questo fatto, riducono la sessualità ad una scarica e i genitali ad un oggetto. Ad esempio , la vagina può essere concepita come una palestra in cui praticare sport, un consultorio psicologico dove alleviare le tensioni o, inserendo l'anima , un tempio dove il pene si inginocchia per pregare. In sintesi , la sessualità può essere concepita come un dialogo di anime e non come la comunicazione tra entità. Diamo un'occhiata a questo problema concentrandosi sulla vagina .

Al di là dei simboli che la psicologia e alcune tradizioni spirituali collocano come rievocazione della cavità vaginale - come l'essere uno spazio per proteggere ed abbracciare il pene, l'entrata e l'uscita esterna al mondo dell'ombra sessuale, il ponte mediatore tra il piacere e la vita, lo spazio in cui si può eliminare, progressivamente, la dualità essenziale dell'essere umano, la pergamena dove si incidono i registri degli abusi, delle sconsideratezze, le umiliazioni e le sottomissioni delle donne, ricordi di amori e odi, le accettazioni e i rifiuti, la capacità di creare e condividere, il gusto ed il disgusto della donna verso se stessa o verso l'altro sesso , la fiducia e la sfiducia davanti alla vita, le difficoltà di comunicazione, gli intrecci del peccato e la purezza - ci sono tre punti che è bene notare, per il significato che essi acquistano nella storia delle donne e nei meandri dei suoi legami, che sono i temi della proibizione, del pudore e del desiderio .

In tutta la pelle del corpo sono incisi i comandi di divieto e rifiuto, ma la zona vaginale è dotata di un particolare valore per tutto quello che nell'ambito del piacere deve essere titubante, esiliato, impedito o fatto tabù, almeno in Occidente, poichè, in oriente, la vagina , come il suo fratello gemello il pene , è intagliato nella pietra degli altari .

Che gli organi sessuali siano un motivo religioso e rituale, non smette di mettere in evidenza, con stupore e ammirazione che questa forma di rappresentazione causa nella nostra cultura, l'alto valore che diamo loro e che, in questo modo paradossalmente nevrotico, ci porta ad investire tanta energia nel reprimere e negare la loro esistenza

Si osservi, ad esempio, la venerazione sensoriale che acquisisce nell'India ancestrale la vagina e, al contrario, la cancellazione che ne abbiamo fatto in Occidente, al punto che è diventata una sconosciuta anche a chi la possiede. Nella migliore delle ipotesi, si riduce ad una geografia anatomica non sempre degna di essere esplorata, uno spazio in cui il pudore l'ha convertita in un territorio lontano e nel quale ci sono sistemati dei lucchetti alle fantasie e le scoperte ludiche di uomini e donne per questi territori lontani fatti di strade, mari e monti . E quando questo accade, il desiderio si perde, la donna non sa quello a cui le sue mucose vaginali anelano.

Il pudore è una diga che chiude, e l'erosione del pudore va di pari passo con la libertà erotica e la capacità di godimento sessuale. Il desiderio può essere ritrovato solo se la memoria vaginale lascia dietro di sè le orme della proibizione e recupera i ricordi dell'essere un tempio sacro in cui il dimorfismo sessuale festeggia l'incontro della sua unità nell'orgasmo e non solo la camera di ingresso al processo di riproduzione della vita o di un vaso più o meno piacevole di scarico seminale .

Quindi, fare l'amore tra un uomo e una donna, suppone riconoscere che nella diversità delle loro architetture sessuali esiste un senso proporzionale alle necessità evolutive, sia biologiche come  quelle dell'anima.

In quel mondo , il pene è come un viandante che si avvicina all'umida intimità della donna come un pellegrino che ha bisogno di riposare in una casa sicura e depositare lì l'esperienza appresa durante il viaggio . Come la lingua e il dito, sono ciò che dispone un uomo per affondare nelle profondità di una donna e compenetrarsi con lei.
Il pene può accarezzare come una mano o come una lingua, ma, a differenza di quest'ultima, può attivare solo il tatto, mentre la lingua aggiunge i sapori. Visto in questo modo, il pene, che continua ad essere nella sua geometria una  vagina estroversa, gioca un ruolo che non si limita nell'essere un condotto seminale . È una bilancia che desidera cancellare la distanza della diversità sessuale .

Pene e vagina, come tutte le strutture genitali che li accompagnano, devono essere intesi come simboli . Come tali, parlano di una realtà diversa, sempre inesauribile, la cui sorgente risiede nell'anima . E in questo contesto, l'amplesso è il reciproco abbraccio tra pene e vagina, riunione di stelle nel firmamento del piacere, il cielo che rimane mutilato se non è costruito contemporaneamente sulle colonne dell'anima anima e del corpo.

Gli uomini e le donne formano un cerchio di amore . Non c'è un luogo dove inizia, o un luogo dove finisce. Non ha asprezze o ruvidità. Tutto è regolare e continuo nel cerchio . Quando il bacino di un uomo e una donna si uniscono c'è armonia, come nella musica .
La bocca è stata fatta per parlare, le pelvi per tacere. Una si riempie di parole, l'altra di silenzi. Quando l'amore abbonda,  la bocca tace  e le pelvi ruggiscono. E gli uomini possono parlare solo attraverso metafore della vagina che li nutre e ripara i loro ruggiti che li attraggono con il suo misterioso magnetismo .

Ognuna di queste metafore è un tentativo affannoso di avvicinamento poetico della coscienza maschile che cerca di diminuire ansiosamente, la distanza che lo separa dalla comprensione dei segreti rinchiusi nel labirinto vaginale. Un labirinto dove l'uomo va a trovare luce e ad affermare la sua mascolinità.

Arrivati a questo punto ci si potrebbe chiedere il modo in cui le essenze floreali possono offrire un aiuto per guarire le sofferenze che uomini e donne manifestano nella loro vita sessuale.
Se riprendiamo quanto detto prima, si deduce che più che lavorare sui sintomi, si deve lavorare su credenze e resistenze, più che alzare repressioni, si deve aiutare ad aumentare le vibrazioni del corpo e inserire l'anima nel corpo .

In questo senso , le difficoltà nella sessualità sono opposizioni della personalità ad evolvere perché, il sesso è un'esperienza di convivenza e di apprendimento e anche sul piano erotico, si formulano le ribellioni della personalità alle domande dell'anima. E ciò che l'anima mi chiede è di essere fedeli al disegno che porta a questa incarnazione, non avere paura di tuffarsi nelle esperienze che la vita presenta per essere felici e godere nell'essere felice .

E questa precisazione ha l'intenzione di suggerire di non lasciarci catturare dai sintomi sessuali dei pazienti, ma di vederli come simboli devianti che ci chiamano, in primo luogo, ad aiutare la persona a ritrovare la sua vera personalità . Così, due raccomandazioni terapeutiche: ogni sintomo sessuale si articola  intorno ad una cronicità che Bach , disegna nei Sette Aiuti . Questo è la prima cosa che bisogna sciogliere: il falso sé , la maschera con cui il paziente si identifica.

Vediamo i Sette Aiuti . La mancanza di fede GORSE, toglie alla sessualità tutto il fuoco e la passione che la fa essere uno spazio di divertimento. Un sesso catturato nell'invidia epatica come ultima resistenza alla perdita di ogni speranza. Affidare al destino il passaggio del piacere e l'assenza di qualsiasi spirito di ricerca e di lotta fa, della relazione sessuale, un incontro inutile , che può o non può accadere, ma che risulta indifferente. Oppure un fuoco che brucia fino a che tutto si avvinghia e si consuma. Una vagina che nelle sue mucose riflette la quiete inerte del nulla che valga la pena o che brilli, ardente, in un eccesso che sembra che il cuore dimori nel contenitore sensuale di una estate faticosa.

Al suo opposto OAK.  Il sesso perseverante e preoccupato che non cessa di lottare.  Un sesso avaro, non per egoismo, ma solo guidato dal compito dello sforzo e dal sacrificio.  Una sessualità sostenuta ed alimentata da una terra che bisogna sempre coltivare ma che non è mai favorevole al riposo.  Una sessualità che non scorre spontaneamente, imprigionato dalla paura del piacere. Paura nascosta dalla maschera del dovere , dell'occupazione, del lavoro. Inoltre, una sessualità incostante, priva di ogni volontà e dedizione, eccessivamente generosa nel dare e poco conoscitrice del ricevere. Una sessualità accogliente ma senza senso dell'avventura. Una vagina spesso invernale, nutriente, ma raramente gioiosa, che dà riparo ma non accarezza, che ospita ma non gioca.

E HEATHER con la sua sessualità narcisistica dove tutto accade a partire dal proprio centro. La gola che si esprime in una richiesta vorace dove l'altro quasi non esiste in quanto altro. Una fame di amore sempre insoddisfatto che trasforma l'esperienza sessuale un atto digestivo. E se Oak fa digestione nello stomaco, Heather digerisce con i suoi polmoni. È l'aria che passa e spazza, è sesso in cui non riesco a vedere perchè sei troppo vicino a me.  All'altra estremità, è sesso come servizio, la carità che riempie, ma che non colma. Il sesso che non lascia respirare, che soffoca, che toglie gli spazi . È la vagina mentale , che non si lascia trasportare dal sentire, che non si lascia coinvolgere in un abbraccio .

Il ROCK WATER, il sesso disciplinato.  Padrone severo di se stesso che cerca nel cielo e al di fuori quello che invece deve cercare sulla terra e dentro.  Il sesso scarno deve imparare che il soprannaturale è carnale, che non deve ascoltare la sua paura del sesso dopo essersi dedicato alla perfezione. Ma anche, il sesso indiscriminato e perfino perverso, quello dell'arroganza di sentirsi superiore.  Il Rock Water che è acqua del sesso che tutto lo dissolve e tutto lo rinnova, che tutto la cambia che ci obbliga a vivere l'istante, a morire e nascere continuamente di nuovo.    La vagina fredda ed umida, piena di ombre e profondità che sembrano inaccessibili che non geme né grida che non si coinvolge e non si lascia trascinare dagli spasmi dell'orgasmo. La vagina che segue un canone tradizionale e stabilito, quello dei reni che conservano la memoria ancestrale.

Da qui alla pigrizia del sesso di OLIVE. La stanchezza e la mancanza di energia come una scusa per l'incontro sessuale ed il piacere. Il sesso che deve imparare che la vera fonte di energia nasce dall'anima e che è lì che è dove si dovrebbe cercare le cose che ci rendono completi.   È la vagina mercuriale che sa essere ricettiva, femminile, fluida, primaverile e piena di luce.   Che ammorbidisce col suo "olio" le pene ed i dolori che unge di allegria e godimento.  E' anche  la vagina non disposta a dare la sua essenza, a condividere i suoi doni.  Oppure è la vagina, senza il movimento e la luminosità dell'anima , carenze con le quali, come dice Jung , l'uomo finirebbe per immobilizzarsi nella sua suprema passione: la pigrizia .

E VINE, il sesso arrabbiato e solforico, che si fissa come meta una sessualità efficace. Una sessualità territoriale,  imperialista dove si gioca più il potere che l'amore , che si svela perchè è un sesso preciso ed indovinato più che dialogato.  Una vagina convessa, penetrante, aspra e mentale.    È vero che, se parliamo di sesso, è una vagina che sa quello che fa, ma deve imparare a non manipolare, a non controllare al fatto che essere capace non basta.

Infine, WILD OAT. Un sesso che sa, quando in aspetto positivo, che insieme alla passione forma un'esperienza creativa. Che può essere portato via dalla lussuria e può cadere nella dipendenza sessuale e nella promiscuità. Che spesso si perde nell'indiscriminazione, ma che sempre sa collocare la sessualità nella vita. Una vagina alchemica, che si trasforma ma a volte è un ferro scuro, confuso e difficile.  Wild Oat   si sente  nel  sesso come a casa ,  è come   la pietra filosofale   che trasforma   il rame   in oro , attraverso la via del piombo, l' ombra   sulla coscienza   attraverso il   lavoro interiore .  E ' il sale  che lega   lo zolfo   con   il mercurio ,  il maschile   con   il femminile .

Quando mi lascio alle spalle il falso Io, le cronicità e le credenze che mi impediscono di vivere il sesso come una celebrazione, un rituale o una chiave che apre il contatto con l'anima, la sessualità emerge come un incontro. In questo dialogo, che non è senza misticismo, dove l'orgasmo ricorda tanto l'estasi, la vagina può essere un tempio dove il pene si inginocchia per pregare.  E   l'orgasmo   è estasi   senza fede   o la fede ,  dipende dalla volontà   della coscienza di abbandonarsi e lasciare il timone alla personalità dell'Anima . Lasciare che la luce dell'Anima inondi la nostra personalità, cucire l'anima al nostro corpo, al nostro sesso, piuttosto che soffocare o sopprimere la sua voce .

(Alcune ore fa contemplava un tramonto sul mare.  C'è in questa percezione un mondo più complesso rispetto alla sola osservazione estetica o alla visione di un fenomeno pieno di bellezza: è l'unione di due grandi simboli del divino : il sole, il principio attivo, l'uomo, il fallo raggiante, lo spirito, il fuoco, che si sposa, in una cerimonia ripetuta e sempre viva, con le acque materne femminili, la vagina, ricettacolo dell'origine della vita. Insomma, l'evocazione simbolica di nozze interne in cui penetrante e penetrato si fanno uno, come la rugiada all'acqua, come il sole sul fiore, come il messaggio di guarigione di una pianta in un essenza floreale.)



Liberamente tradotto da Antonella Napoli con la supervisione di Luisa Velasquez
Tratto da https://www.facebook.com/pages/Escuela-Eduardo-H-Grecco/353069911466097?fref=ts

*dott. Eduardo H. Grecco. Inizialmente Psicoanalista, successivamente si orienta poi verso la Psicologia Junghiana , Transpersonale e la Bioenergetica. Docente Universitario. Da circa vent'anni si dedica alla ricerca e all'insegnamento della Terapia Floreale

Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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