Relazioni umane - Come farle crescere e guarire con le essenze floreali (Mtro. Antonio Pérez Sicilia) 1/2 - Fiori per l'anima

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Relazioni umane - Come farle crescere e guarire con le essenze floreali (Mtro. Antonio Pérez Sicilia) 1/2

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Prima di affrontare la questione delle "Relazioni umane, come farle crescere e guarire con le essenze floreali", tenteremo di comprendere le forze che permettono all'essere umano e l'abilitano a relazionarsi con le altre persone.

"Né il grado di intelligenza, né le abilità, né gli istinti, né il temperamento, né il carattere di una persona sono determinati per il suo gruppo familiare, per il suo gruppo relazionale e sociale. Queste qualità appartengono quasi interamente alla propria personalità. Essi sono parzialmente determinati dall’l'eredità e sono anche il risultato delle esperienze pre-terrene per le quali è passato ogni essere umano.
Eppure il gruppo familiare, conforma il comportamento sociale dell'essere umano, determina il suo modo di reagire di fronte ad altre persone; la capacità o meno di farsi amici, il modo in cui la persona trova cameratismo e unione con gli altri, perfino la scelta di un marito, una moglie un compagno è profondamente influenzata dagli effetti della costellazione familiare ed educativa.

Tutti i modelli sociali sono guidati e conformati dall’esterno dall'uso delle forze fondamentali che stabiliscono le relazioni delle persone tra di loro: il potere del contatto. Che cosa è questo contatto umano? Quali sono le forze nell'essere umano alle quali possiamo attribuire poteri speciali che ci qualificano a trovarci con altre persone? È per caso possibile definirli e descriverli?
Tutti noi conosciamo persone che riescono ad avere facilmente contatto con qualunque classe di individui. Quando entrano in una stanza dove ci sono altre persone riunite, saranno presto il centro della riunione. La gente si raccoglie intorno a loro perché si sentono sicuri e coperti dalla loro vicinanza. Hanno una parola amichevole per ognuno, un sorriso, un sguardo incoraggiante, una sincera stretta di mani.

Altri, invece, hanno un'enorme difficoltà a trovare amici e a stabilire contatto con gli altri. Sono timidi, ritrosi, e solo con un enorme sforzo sono capaci di entrare in una conversazione. Tra questi due tipi ci sono molti passaggi che determinano il comportamento sociale di ogni individuo.
In condizioni patologiche, le qualità delle relazioni umane, possono andare da un estremo ad un altro, possono aprirsi smisuratamente, oppure perdersi. Ci sono bambini ed adulti, tipo CHICORY, per esempio, che sono molto avidi e bisognosi di prendere il contatto dagli altri che sono incapaci di trattenere il loro desiderio di abbracciare qualunque persona che si mette sulla loro strada.

Eccedono in simpatie e non fanno alcuna distinzione nel loro oggetto di contatto. D'altra parte, ci sono bambini e gente adulta che sono più o meno completamente incapaci di entrare in contatto o avvicinarsi ad altri. Loro non hanno bisogno di essere egocentrici, ma il ponte tra loro e l'ambiente sociale è sparito. Alcuni, come i WATER VIOLET, stanno come completamente chiusi nel loro proprio mondo. Altre persone stabiliscono un contatto verbale superficiale senza conoscere realmente l'altra persona, come HEATHER. Ci sono bambini che sono incapaci di avvicinarsi ad altri bambini e quindi rinunciano alla possibilità di giochi ed esperienze in comune in ogni campo della vita.

Nella psicologia di Jung, questi due tipi sono descritti come personalità estroverse ed introverse. "L’estroverso pensa, sente, agisce in relazione alla realtà oggettiva che lo circonda; devia il proprio interesse dall'individuo fino all'oggetto, orientando se stesso rispetto a quello che si trova fuori di lui. Con l'introverso, il fattore soggettivo, interiore è il punto di partenza del suo orientamento ed all'oggetto (alla realtà oggettiva) è concesso un valore più secondario ed indiretto. Questo tipo di persona, in una data situazione, inizialmente retrocede, come con un inespresso "No" e solo allora segue la sua vera reazione.", e Jung stesso è dell'opinione che "introversione o estroversione, come atteggiamento tipico, significano un pregiudizio essenziale che condiziona tutto il processo psichico, stabilisce le reazioni abituali e determina in questo modo, non solamente lo stile di comportamento, ma anche la natura dell'esperienza soggettiva."

Non vi è dubbio che questi due tipi fondamentali di comportamento in tutte le loro molteplici sfumature e gradi hanno molto a che fare con i rapporti sociali di tutti gli esseri umani. Essi determinano la connessione il tra soggetto umano e gli oggetti che ha intorno. Ma non pretendiamo di identificare queste piccole forme di comportamento con il vero contatto umano, perché l'introversione o l’estroversione non mostra altro che la direzione dell'individuo verso il proprio ambiente. Descrive la capacità o incapacità dell'Io di trovare l'altra personalità. Ma l'atto dell'incontro, il contatto obiettivo, non è ancora spiegato quando parliamo di persone introverse ed estroverse.

Non esiste un essere umano che non abbia un elemento di introversione come di estroversione nell'insieme della sua psiche. Solamente il grado e la combinazione variano a secondo della personalità, in modo che una persona possa avere forti tendenze di espansività e pertanto appare come estroverso. Ma egli ha anche una buona quantità di introversione che può essere ben definita, benché possano apparire soggiogate da parte delle forze di estroversione. Allo stesso modo, una persona introversa ha una certa quantità di estroversione che si manifesta in momenti speciali ed in situazioni particolari.
L'essere umano è sempre ed in tutti i suoi aspetti, un essere composto da due forze opposte. Queste forze polari opposte determinano e mantengono l’altra forza confinata. Questo è anche il caso delle due polarità che si esprimono su estroversione ed introversione.

Dove nascono queste due tendenze? C'è un territorio il tutto il dominio della psiche umana che è introverso oppure estroverso? O è la stessa personalità nel suo doppio aspetto?
Non sembra che sia troppo difficile dare una risposta a questa domanda. Una semplice introspezione potrebbe aiutarci a capire il problema. Quando, per esempio, consideriamo un'idea difficile o quando cerchiamo di risolvere una questione complicata, concentriamo i nostri pensieri e ci dimentichiamo di ciò che ci circonda. Ci ritiriamo dentro il regno delle idee e tentiamo di non fare nient’altro che non sia "raccogliere i nostri pensieri." A volte arriviamo a chiudere gli occhi e a coprire la testa con le mani, indicando un atteggiamento introverso.

Molto diverso è il nostro comportamento quando siamo occupati in attività legate alla nostra forza di volontà. Qui ci dimentichiamo di noi stessi e siamo profondamente assorti nell'oggetto della nostra attività. Sia se collochiamo mattoni o vanghiamo la terra, come se facciamo un paio di scarpe o ariamo un campo, ogni lavoro di questo tipo o di qualunque altro tipo, esige una persona che si identifichi con l'oggetto. Un lavoratore che non ami il suo oggetto di lavoro sarà difficilmente capace di fare il suo compito in maniera perfetta. In ogni attività della volontà che noi esercitiamo, dobbiamo essere estroversi per farlo bene.
Ed ora riconosceremo il fatto che la fonte di introversione risiede nella sfera del pensiero, mentre ogni estroversione germoglia dal territorio della volontà. Entrambi i domini quello di estroversione e quello di introversione sono necessari in ogni essere umano perché siamo pensatori allo stesso modo in cui siamo creatori e lavoratori.

Se un uomo è troppo intellettuale, avrà una maggiore difficoltà a stabilire rapporti sociali rispetto a chi ha una tipologia più attiva. Quest’ultimo ha meno inibizioni quando incontra un'altra persona direttamente. Il pensatore sarà più indeciso e più sulla difensiva quando tenta di mettersi in contatto con altri.
Qui si trova l'origine delle due qualità che determinano la direzione di ogni contatto umano. Ma qual è la regione d'origine del contatto stesso? Ancora una volta cerchiamo di esercitare l'introspezione. Tutto quello che ci circonda, sia se è parte della natura o fatto dall'essere umano, ha una connessione speciale con noi. Noi non solo l'osserviamo e lo pensiamo; non solo lo disprezziamo o l'aneliamo. Non appena troviamo un oggetto, lo circondiamo con un manto di simpatia o antipatia. E nessuno dovrebbe pensare che una persona possa essere così obiettivo da non sperimentare né simpatia né antipatia quando trova un oggetto. Con ogni cosa ed ogni persona, sperimentiamo una sensazione immediata che emerge dalla parte più profonda del nostro essere. Lo sentiamo ugualmente con animali, fiori e piante, con pietre e cristalli. Suoni, rumori, colori ed ombre, l’olfatto ed il gusto -ognuna delle cose intorno a noi provoca un immediato contatto emozionale con noi.
Il segreto di ogni situazione di contatto è che il legame tra l'individuo e l'oggetto è di carattere emozionale. È nella sfera del sentimento che troviamo il mondo che ci circonda e lì agiamo bene con simpatia o con antipatia. E frequentemente quello che sperimentiamo non è un semplice piacere o dispiacere. Ci sono differenti sfumature di quello che è chiamato sentimento ambivalente; può essere che lo stesso oggetto ci piaccia e non ci piaccia allo stesso tempo.

Le nostre simpatie sono sempre collegate con l’estroversione e le nostre antipatie con l’introversione; l’estroversione è la tendenza della simpatia, l’introversione è quella dell'antipatia. Così dobbiamo riconoscere che tanto l’avversione che il piacere sono le ali di contatto tra l'individuo ed il mondo. Troviamo differenti scale in prossimità di entrambi i percorsi. Solamente la direzione è differente, e troppa simpatia è tanto difficile e tanto insostenibile come troppa antipatia.
Le forze sociali dell'essere umano risiedono nella sfera delle sue emozioni. Tende la propria mano alle influenze simpatiche e la ritrae di fronte a quelle antipatiche. È una specie di processo di respirazione: un'espirazione per la simpatia ed un'inspirazione per l’antipatia. Questa è la situazione del contatto umano. Avere molto, poco o nessun contatto non significa avere molta antipatia; ma neanche significa avere simpatie né antipatie bensì significa avere una molto limitata capacità emozionale.
È nella sfera della vita emotiva e del sentimento dove l'essere umano mostra il suo contatto col mondo che lo circonda. Egli si rapporta al suo ambiente sia con antipatia che con simpatia. Amore ed odio, espansività ed introversione, sono elementi necessari come strumenti per la sua esistenza sociale. Nell'infanzia impara ad esercitare questi poteri. "

"LE 9 ESSENZE FLOREALI DEL DR. EDWARD BACH CHE FORMANO L'ENEAGRAMA DELLA STRUTTURA DEL CARATTERE DELL’IO E DEL SE SUPERIORE"

A partire dai miei studi antroposofici, ho concluso che sono nove i rimedi floreali del Sistema Bach che formano la struttura del carattere della personalità. Esistendo una correlazione con la Struttura Ternaria dell'Essere umano e dell'Universo spiegata con la Scienza Spirituale iniziata da Rudolf Steiner:
BEECH – VERVAIN – VINE: 3 maniere o forme di pensare.
HEATHER – CHICORY - WATER VIOLET: 3 maniere o forme di sentire.
ROCK WATER – CENTAURY – OAK: 3 maniere e forme di volere.
Le restanti essenze del Sistema Floreale del Dr. Edward Bach formerebbero quello che chiamo le "distrazioni" dell'Io, quegli aspetti attraverso i quali si perde l’attenzione al lavoro e allo sviluppo della personalità, gli ostacoli e gli inganni dell'Io per non trasformarsi in un Io Superiore. Dall'Io Oggettivo, invece di "distrazioni" dell'ego, parleremmo di "aiuti dell'Io Superiore", attrezzi e strumenti di trasformazione dell'Io ed incarnazione delle 29 Deva appartenenti all'Io Divino.

Queste ventinove essenze potremmo raggrupparle in quattro aspetti o quattro gruppi in relazione alla struttura spirituale:
Paure (La posta in gioco è la libertà di nascita della Responsabilità);
Autostima (Coscienza di Sé stesso o Immagine di Sé stesso);
Umori (Stati d’animo o Temperamenti),
Maniere di sfuggire il "qui e ora."(Impedimenti per vivere il nostro presente con responsabilità e libertà profonda; si tratta di una conoscenza profonda del tessuto karmico).,
Un aspetto molto interessante ed innovativo in quanto ai rapporti e alle differenze tra alcuni fiori ed altri ci è stato trasmesso dalla psicologa argentina Silvia Falcoff. Ci ha insegnato la DIFFERENZIAZIONE in relazione alle INTENSITÀ EMOTIVE. Facciamo l'esempio delle paure: "Le differenze non si hanno rispetto a se si ha o meno paura bensì rispetto al grado della paura. MIMULUS guarisce la prima paura, la paura principiante, la paura da poco, in termini comuni potremmo parlare del timoroso; ASPEN corrisponderà ad una paura maggiore, più grande, più apprensiva e ROCK ROSE porterà l'aggettivo di paura totale, solo la paura, tutta l'anima è inondata e paralizzata dalla paura, panico è il suo nome."

Posteriormente alla luce della Scienza Spirituale di Rudolf Steiner potei comprovare che questa DIFFERENZIAZIONE DI INTENSITÀ EMOZIONALE tra essenze floreali che lavorano lo stesso terreno, lo stesso aspetto psichico, si stabilisce in relazione alla loro DIFFERENZIAZIONE DI CONTESTO AI TRE LIVELLI DELL'ANIMA UMANA, della psiche umana.
Da questa ottica osserviamo le paure in relazione al pensiero, al sentimento e alla volontà. MIMULUSè la paura nel pensare, la paura "cosciente", il primo timore, la paura della mente, una paura che può giungere dalla ragione. ASPENè la paura nel cuore (sentimento), una paura che non può spiegarsi, una paura sentita ed insensata. ROCK ROSE(paura nel volere), è il panico la cui conseguenza visibile è una paralisi dell'anima specifica o generale, perfino arrivando a somatizzare davanti in situazioni particolari, come per esempio la paralisi della mandibola prima di una estrazione dentale, la paralisi della volontà.

E che cosa succede con RED CHESNUT? Che cosa ha in comune con la Trinità precedente? RED CHESNUT si consuma la testa come MIMULUS; a RED CHESNUT si paralizza la volontà, si trova sotto shock oppure è affetto da isterismo per la sua ansia piena di preoccupazione ed è naturale che il suo cuore sia pazzo o soffocato come ASPEN davanti all'apprensione.
Ma allora dove sono le differenze tra RED CHESNUT e gli altra tre? MIMULUS, ASPEN e ROCK ROSE corrispondono all’apprendistato delle paure dell’Io nei tre livelli spirituali. Invece RED CHESTNUT è l'apprendistato della paura per te, della paura per gli altri Io.

Che casualità meravigliosa che la scoperta cronologica per Bach coincida con lo sviluppo dell'anima umana, con le differenti tappe evolutive attraverso l'apprendistato delle paure! MIMULUS, il primo fiore scoperto da Edward, per la paura nella conoscenza. ROCK ROSE per la paura di agire, lavorare. 12 fiori scoperti con le polarità precedenti. Se si pensa non si agisce, se si agisce non si pensa. Ed ASPEN, (25), per la paura nel sentire. La paura che prende consapevolezza davanti a quello che ci non ci piace e quello che ci piace. Producendo, nel suo caso attraverso la paura, la relazione del contatto col mondo. Infine il numero 33 RED CHESTNUT per le paure ossessive per gli altri. Non si tratta oramai della "paura" per me bensì della "paura" per te. In quelle personalità che non hanno risolto le tre tappe precedenti consapevolmente, o non hanno raggiunto ancora coscientemente lo stato generale della Deva Red Chestnut. Questo apporterà loro la lucidità mentale piena di fiducia negli altri, la pazienza di cuore ed "occuparsi" degli altri invece di "preoccuparsi" per gli altri.

E che cosa succede con CHERRY PLUM? Questa essenza è la scoperta numero 20, giusto nell'inizio della metà della "strada iniziatica" realizzata da Edward Bach attraverso i 38 fiori. Penso che è l'ASSENZA DI PAURA. Questo è il punto in comune col "Gruppo di fiori che lavorano le paure umane." Ma con questa essenza ci imbattiamo seriamente e profondamente con l'impalcatura karmica, con la lotta dei poteri celestiali somatizzati o materializzati attraverso la follia, la possessione, si tratta della Malvagità fatta carne. E non è la paura, ma l'impossibilità dello sviluppo della Libertà che ha portato alla morte dell’Amore.
Quali sono i due estremi ai quali può arrivare l’"ego di cherry plum?" L'omicidio, dove si ammazza l'oggetto di amore ed il suicidio, dove si ammazza il soggetto di amore. Ma grazie al nostro grande maestro Edward Bach abbiamo un forte antidoto alla morte dell'Anima Umana.
Questa maniera di riclassificare le relazioni floreali mi portano a sviluppare le differenti questioni che aumentano di giorno in giorno. Qui parlerò più intensamente di quelle legate alle relazioni che sono il tema di questo Incontro.
Innanzitutto voglio discutere il seguente schema e di seguito lo spiegherò cercando di essere comprensivo:

.... CONTINUA QUI....

liberamente tradotto da Antonella Napoli tratto dal sito www.laredfloreal.com


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La floriterapia non è una terapia medica, non costituisce diagnosi e cura medica e non la sostituisce in alcun modo. Le essenze floreali non sono farmaci e non hanno alcun effetto biochimico sull'organismo, ma agiscono solo sugli stati d'animo a livello emozionale in quanto non contengono particelle attive. Tutti gli esperimenti di autocura, interruzione o di riduzione arbitraria del dosaggio di farmaci prescritti, condotti al di fuori del controllo medico, ricadono esclusivamente sotto la responsabilità di chi li effettua.
Dr.ssa Antonella Napoli, Psicologa e floriterapeuta, P.I. 001355428886 Iscrizione OPL 16607
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